Smartworking e salute: come prevenire i rischi della sedentarietà
Negli ultimi anni, lo smartworking è diventato una realtà sempre più diffusa. Ma se da un lato offre flessibilità e comfort, dall’altro può nascondere seri rischi per la salute fisica. In questo articolo scoprirai come il lavoro da remoto incide sul benessere muscolo-scheletrico, sul metabolismo e sulla postura, e perché integrare il movimento quotidiano è fondamentale per prevenire disturbi legati alla sedentarietà.
Da quando è entrato prepotentemente nelle nostre vite, lo smartworking è stato spesso definito come “lavoro intelligente”. In realtà, si tratta più semplicemente di una modalità lavorativa da remoto che, se da una parte consente di restare nel comfort della propria abitazione, dall’altra espone il corpo umano a un progressivo immobilismo. È facile pensare che lavorare da casa favorisca il relax mentale e una migliore gestione del tempo. Ed è in parte vero: riducendo lo stress da spostamento e aumentando la flessibilità, molte persone riferiscono un miglioramento del proprio equilibrio psico-emotivo.

Tuttavia, l’organismo umano non è progettato per restare fermo per lunghi periodi. L’immobilità prolungata, tipica di molte giornate in smartworking, va contro la nostra fisiologia naturale, fondata sul movimento. Il corpo ha bisogno di attivarsi, di muoversi, di mantenere attive le articolazioni e la circolazione sanguigna. Se questi stimoli mancano, anche la produttività può lentamente deteriorarsi, insieme alla postura, al tono muscolare e alla salute generale.
Le conseguenze della sedentarietà da lavoro da casa
Uno degli aspetti più problematici dello smartworking è proprio la tendenza a restare seduti per ore, spesso senza interruzioni o con posture scorrette. Secondo una ricerca del Dipartimento di Scienze dello Sport e dell’Esercizio Fisico della Barry University, stare seduti troppo a lungo rallenta la circolazione, aumenta la pressione arteriosa, il colesterolo LDL (cosiddetto “cattivo”) e riduce il tono muscolare.
A livello muscolo-scheletrico, la posizione seduta prolungata può causare un rilassamento dei muscoli addominali, con effetti negativi sulla stabilità del core e sulla postura generale. La colonna vertebrale rischia di assumere atteggiamenti compensativi, sfociando in alterazioni posturali come l’iperlordosi lombare o la cifosi dorsale. A lungo andare, ciò può generare dolori cervicali e lombari, rigidità articolare e nei casi peggiori, l’insorgenza di protrusioni discali o ernie.
Anche il sistema circolatorio ne risente: gambe gonfie, piedi freddi, sensazione di pesantezza e rischio di vene varicose sono segnali chiari di una scarsa attivazione del ritorno venoso, dovuta alla mancanza di movimento.
Il valore del MET e il rischio della vita sedentaria
Per quantificare il livello di attività fisica di un individuo si utilizza il MET (Metabolic Equivalent of Task). Lavorare alla scrivania in posizione seduta comporta un dispendio energetico di circa 1,8 MET. Considerando che un valore inferiore a 2 è considerato indice di sedentarietà, chi lavora in smartworking senza prevedere pause attive o attività fisica rischia di rientrare nella categoria dei soggetti sedentari, con tutti i rischi che questo comporta: aumento di peso, disfunzioni metaboliche, ipertensione, ridotta capacità cardiovascolare.
Soluzioni semplici per un benessere completo
Per contrastare gli effetti negativi dello smartworking, è fondamentale impostare una routine giornaliera che includa pause attive, brevi esercizi di stretching o mobilità articolare ogni 45-60 minuti e almeno 40 minuti di attività fisica al giorno. Camminate all’aria aperta, esercizi a corpo libero, yoga o allenamenti brevi ma costanti, possono fare la differenza.

È altrettanto utile curare la postazione di lavoro: una sedia ergonomica, un supporto per lo schermo e una corretta disposizione di mouse e tastiera riducono i rischi di contratture e tensioni cervicali.
Infine, per ottenere un benessere davvero completo, è importante non trascurare l’aspetto mentale: ritagliare del tempo per sé, per le proprie passioni e relazioni sociali, contribuisce a mantenere l’equilibrio psico-fisico anche nei periodi più stressanti.
Riferimenti Bibliografici
- American Heart Association – Physical Activity and Your Heart – 2020
- Barry University, Department of Sport and Exercise Sciences – Sedentary Behavior and Health Risks in Teleworking – 2019

