Abilità motorie: come la psicomotricità potenzia i talenti nei bambini

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Abilità motorie: definizione, sviluppo e importanza per postura, coordinazione e sport

Le abilità motorie sono fondamentali nello sviluppo psicofisico di ogni persona, in particolare durante l’infanzia e l’adolescenza. Comprendere cosa sono, come si sviluppano e in che modo si differenziano dalle capacità motorie è essenziale non solo per educatori e insegnanti di scienze motorie, ma anche per genitori e sportivi. In questo articolo analizziamo in modo chiaro e discorsivo cosa si intende per abilità motorie, le loro caratteristiche principali, i tipi di analizzatori coinvolti e il legame con la psicomotricità. Scoprirai anche come queste abilità influenzano la pratica sportiva e possono orientare i bambini verso lo sport più adatto a loro.

Che cosa sono le abilità motorie?

Con il termine “abilità” si intende la capacità, innata o acquisita, di svolgere un compito in maniera efficace, precisa e coordinata. Si tratta di una competenza affinata attraverso l’esperienza e l’apprendimento, che consente all’individuo di svolgere con successo un’azione specifica.

Le abilità si dividono in due grandi categorie:

  • Abilità cognitive, che riguardano funzioni mentali come la logica, la memoria, il linguaggio e il pensiero astratto;
  • Abilità motorie, che invece fanno riferimento all’apprendimento e al perfezionamento dei movimenti del corpo, a partire dagli schemi motori di base (camminare, correre, saltare, lanciare, rotolare) e alle capacità motorie (coordinative e condizionali).

Le abilità motorie non si limitano alla semplice esecuzione di movimenti, ma rappresentano l’integrazione tra percezione, controllo neuromuscolare, precisione e finalizzazione del gesto.

Le caratteristiche delle abilità motorie

Ogni abilità motoria è frutto dell’apprendimento e si basa sull’esperienza motoria pregressa. Le abilità non sono tutte uguali: possono essere suddivise in base alla loro struttura e complessità. Vediamole nel dettaglio:

  • Discrete: hanno un inizio e una fine ben definiti, come ad esempio un tiro nel canestro;
  • Seriali: sono composte da una sequenza di abilità discrete, come accade nel salto triplo;
  • Continue: non hanno un inizio e una fine netti, come nella corsa o nel nuoto.

Un elemento importante da sottolineare è che l’abilità è strettamente legata alle capacità motorie, ma non coincide con esse. Le capacità sono innati o potenziali, mentre le abilità sono il prodotto dell’apprendimento e della pratica. Per questo motivo, due persone con capacità simili possono esprimere abilità molto diverse a seconda del percorso formativo e motorio seguito.

I cinque analizzatori sensoriali alla base del movimento

Lo sviluppo delle abilità motorie è possibile grazie all’intervento degli analizzatori, cioè dei sistemi sensoriali che permettono di raccogliere, interpretare e rispondere agli stimoli esterni. Ne esistono cinque principali:

  1. Analizzatore tattile: fornisce informazioni sul contatto, la pressione e le caratteristiche delle superfici. È fondamentale per la manipolazione e la percezione di oggetti;
  2. Analizzatore cinestetico: registra la posizione e i movimenti delle articolazioni, fornendo consapevolezza corporea nello spazio;
  3. Analizzatore visivo: ci guida nella percezione visiva di distanze, forme e colori, utile per orientarsi nello spazio e nei giochi sportivi;
  4. Analizzatore uditivo: permette di percepire stimoli acustici importanti durante l’attività fisica, come segnali, fischi o ritmo musicale;
  5. Analizzatore vestibolare: regola equilibrio, orientamento e stabilità, giocando un ruolo cruciale soprattutto nei movimenti dinamici.

Il ruolo della psicomotricità nello sviluppo delle abilità

Le abilità motorie si sviluppano attraverso la pratica, ma trovano un ambiente ideale nei percorsi psicomotori. La psicomotricità unisce la sfera motoria a quella cognitiva, relazionale ed emotiva. Soprattutto nell’età evolutiva, i percorsi psicomotori sono fondamentali per stimolare la fantasia motoria, l’adattamento agli stimoli ambientali, il rispetto delle regole e la relazione con i pari.

La psicomotricità, quindi, contribuisce non solo all’acquisizione di abilità motorie ma anche alla formazione globale della persona. Bambini coinvolti in attività psicomotorie mostrano maggiore consapevolezza del proprio corpo, migliori competenze sociali e una maggiore capacità di espressione corporea e creativa.

Abilità motorie e sport: come orientare bambini e ragazzi

Attraverso l’osservazione delle abilità motorie e la valutazione delle capacità senso-percettive, è possibile comprendere per quale tipo di sport un bambino sia più predisposto. Alcuni mostrano fin da subito grande coordinazione o equilibrio, altri un’ottima prontezza di riflessi o forza esplosiva.

Attività ben strutturate, sotto la guida di un chinesiologo o di un insegnante specializzato, possono aiutare i bambini a scoprire le proprie potenzialità e orientarsi verso discipline sportive che ne valorizzino le inclinazioni naturali, aumentando autostima, motivazione e benessere psicofisico.

Conclusione

In sintesi, le abilità motorie rappresentano il punto di arrivo di un processo che parte dalle capacità innate, attraversa l’apprendimento e si manifesta nell’esecuzione consapevole e precisa di un gesto motorio. Grazie all’interazione tra analizzatori sensoriali e ambiente, e con il supporto di percorsi psicomotori, ogni individuo può potenziare le proprie abilità e trarne beneficio nella vita quotidiana e nella pratica sportiva.

Riferimenti Bibliografici

  • Gabbard, C.Lifelong Motor Development. Pearson – 2018
  • Gallahue, D. L., et al.Understanding Motor Development: Infants, Children, Adolescents, Adults. McGraw-Hill Education – 2011
  • Schmidt, R. A., et al.Motor Control and Learning: A Behavioral Emphasis. Human Kinetics – 2011

A cura di
Team Universal Kinesiology

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