L’ artrite e l’artrosi, sono 2 distinte patologie reumatiche a carico del muscolo scheletrico che, spesso, vengono confuse o considerate come una stessa patologia. Vediamo allora di conoscerle e di capirne le differenze.
L’ artrite è nella sua accezione più generica, una patologia reumatica derivante da un dolore di tipo infiammatorio cronico:
- È presente al risveglio, creando “impaccio” al paziente che ha difficoltà a svolgere le normali attività di vita quotidiana, soprattutto nelle prime ore del giorno (rigidità mattutina);
- Può anche essere presente di notte, costituendo ostacolo ad un sonno ristoratore;
- Migliora con il movimento, ma peggiora con il riposo.
Un esempio di questa categoria è l’artrite reumatoide.
L’artrite è una patologia infiammatoria cronica e il più delle volte sistemica, il che significa che, potenzialmente, può colpire tutti gli organi, apparati e
sistemi.
Come nel caso dell’artrite reumatoide, può trattarsi di una patologia autoimmune, per cui il paziente ha gli auto-anticorpi diretti contro molecole self.
Questa categoria di patologie, si manifesta clinicamente con i segni tipici dell’infiammazione: dolore, calore, rossore, gonfiore (tumefazione) e functio laesa (impotenza funzionale).
L’artrosi invece, è una patologia reumatica, derivante da un dolore di origine meccanica, a carattere degenerativo:
- Al mattino il dolore è lieve, mentre tende ad aumentare gradualmente nel corso della giornata, fino a sera;
- Peggiora con il movimento e migliora invece con il riposo;
- È un dolore che non sveglia il paziente durante la notte e, al mattino, causa una minima rigidità che tende a risolversi in pochi minuti.
Un esempio di questa categoria è, invece, l’osteoartrosi.
L’artrosi, brevemente, è una patologia cronico – degenerativa, che causa deterioramento della cartilagine articolare, con infiammazione di tendini e legamenti dell’articolazione.
Il processo degenerativo interessa anche l’osso subcondrale, le capsule, le membrana sinoviale e i muscoli periarticolari.
È il risultato di eventi meccanici (noxae meccaniche – continue sollecitazioni) e biologici (come il naturale invecchiamento), che destabilizzano l’equilibrio tra sintesi e degradazione dei condrociti (le cellule della cartilagine), matrice extra-cellulare ed osso subcondrale.
A cura di
Dott.ssa Michela Quatrini
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