Dopo la pandemia, i bambini si muovono meno rispetto a prima e oziano di più (a differenza dei genitori).

Diversi studi hanno dimostrato che, durante la pandemia, i bambini hanno fatto meno attività fisica, complici lockdown e misure restrittive.
Ma cosa è successo dopo? I bambini sono tornati a muoversi quanto prima?
A questa domanda ha cercato di rispondere uno studio britannico pubblicato sull’International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity, che ha confrontato l’attività fisica di due gruppi di bambini di 10 e 11 anni e dei loro genitori prima e dopo la pandemia da covid.


Più divano, meno sport

I ricercatori hanno prima di tutto misurato i livelli di attività fisica di quasi 400 ragazzini di 10-11 anni, selezionati da 23 scuole primarie dell’area di Bristol (Inghilterra) tra maggio e dicembre 2021, quando le restrizioni anticovid erano già state allentate. Hanno poi confrontato questi dati con quelli di circa 1300 bambini della stessa età, raccolti però tre anni prima.

È emerso che, dopo la pandemia, i bambini erano meno attivi e più sedentari: in media il tempo dedicato all’attività fisica moderata o vigorosa era diminuito di 8 minuti al giorno – un calo del 13% rispetto ai livelli pre-pandemia, quando dedicavano circa un’ora al giorno all’esercizio fisico. Allo stesso modo erano aumentati i momenti di sedentarietà, segnando un +30 minuti al giorno durante la settimana e un +15 minuti durante il weekend.

Genitori più attivi

A differenza di altri studi condotti durante i lockdown, sottolineano gli studiosi in un articolo di The Conversation, questa ricerca non ha rilevato differenze di genere o contesto socio-economico: a prescindere dal reddito e dal sesso, il tempo dedicato all’attività fisica è sceso e quello sedentario è salito allo stesso modo in tutti i bambini analizzati. I genitori sono invece risultati più attivi dei propri figli: con l’allentamento delle restrizioni, la loro attività fisica è tornata ai livelli pre-pandemia.

Capirne di più

Il prossimo passo è capire se questa tendenza all’ozio sia momentanea o se si tratti di un impigrimento duraturo. Se così fosse, sarà necessario scoprire i motivi e trovare un modo per incoraggiare i bambini a essere di nuovo attivi. Per farlo saranno necessari nuovi studi più ampi, che coinvolgano volontari da diverse parti del mondo, per comprendere appieno la portata del problema.

FONTE: Focus

A cura di
Redazione

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