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L’EFT è una tecnica particolare e chi se ne avvale sostiene che porti molti benefici. L’EFT, acronimo di “Emotional Freedom Technicques”, è considerato un metodo di auto-guarigione che si basa su un semplice “tamburellamento” delle dita in punti precisi del corpo.

Ma come funziona l’EFT?

Il metodo si basa sulla stimolazione di una serie di punti del corpo connessi con la rete dei meridiani mentre l’attenzione viene posta sulla tematica da risolvere. Si attivano i punti mentre si lasciano fluire i pensieri e le sensazioni, descrivendoli opportunamente con parole o frasi.
L’EFT aiuta il praticante a far luce sulle problematiche, a uscire dallo stato ipnotico nel quale spesso le si vive e ad ampliare la consapevolezza. Ciò grazie al fatto che la stimolazione dei punti innesca catene di reazioni a livello energetico, tali che la tematica si trasforma letteralmente sotto i suoi occhi. Generalmente questa velocità la si raggiunge dopo abbondante formazione e pratica.

In questi anni sono nati altri metodi che ben si integrano con EFT, aumentandone notevolmente l’efficacia. Approcci quali AGER, TAI, PET racchiusi all’interno di un modello chiamato “Il Sentiero Interiore” permettono di espandere il campo d’azione di EFT, e di velocizzare il cambiamento. Solo un reale ed effettivo innalzamento del livello di coscienza può condurre ad una maggiore qualità e intensità di vita. La pratica assidua consente di aumentare il proprio livello di energia e di potere personale, ampliando i punti di vista su sé stessi e sul mondo. Questo spesso si traduce in una crescita del benessere a livello olistico e in una vitalità più equilibrata. Sebbene EFT possa produrre miglioramenti anche sorprendenti in vari campi dell’espressione umana, è tuttavia da intendersi unicamente come strumento per il riequilibrio energetico e l’elevazione spirituale.

Le 4 fasi dell’EFT

L’EFT si svolge in 4 fasi:

  • Il Set-up: è la preparazione del sistema energetico. La persona pronuncia una frase di accettazione, come “Mi amo e mi accetto anche se ho questo problema”, mentre si picchietta il centro della parte esterna della mano (fra polso e base del mignolo);
  • La Sequenza: si picchietta sui punti selezionati e contemporaneamente si pronunciano frasi che descrivano il disagio che si sta trattando;
  • La Procedura 9 Gamma: consiste nel picchiettare un punto specifico (sul dorso della mano) mentre si eseguono nove esercizi oculari e di riequilibrio degli emisferi cerebrali;
  • La Sequenza: si ripete nuovamente la seconda fase.

L’EFT va bene per tutti?

In genere si, tuttavia ci sono degli accorgimenti da prendere. Il metodo porta a galla emozioni e sensazioni sopite che possono essere sperimentate come un aggravamento del problema. Aspettarselo significa poter continuare ad applicare l’EFT, fiduciosi del fatto che il metodo andrà a normalizzare la situazione.

Persone con malattie mentali dovrebbero prestare molta attenzione nell’eseguire il metodo e, se sono in cura, dovrebbero chiederne parere al professionista che le segue. Attenzione anche ad eseguire EFT in caso di processi in corso: la sua efficacia nella gestione dei traumi potrebbe alterare il percepito della persona parte lesa. L’EFT e tecniche simili sono già state utilizzate in zone di guerra, con percentuali di efficacia sui traumi attorno al 90%; utilizzarla su un ricordo doloroso prima di deporre, potrebbe minimizzare il modo con il quale il soggetto rivive l’evento.

I punti da “picchiettare”

Una volta eseguita la fase preparatoria, occorre picchiettare i punti seguenti, enunciando a ogni punto il problema da risolvere.

  • Sommità della testa (ST): situato sul capo, lungo il prolungamento della parte superiore delle orecchie;
  • Sopracciglio (SC): alla radice del sopracciglio, accanto al naso;
  • Lato dell’occhio (LO): sull’osso orbitale, nell’angolo esterno dell’occhio;
  • Sotto l’occhio (SO): sull’osso orbitale, sotto l’occhio;
  • Sotto il naso (SN): tra il naso e la bocca;
  • Sotto le labbra (SL): tra la bocca e il mento;
  • Clavicola (CL): a due centimetri e mezzo circa sotto l’inizio della clavicola (accanto allo sterno);
  • Sotto il seno (SS): sotto il petto, perpendicolarmente alla mammella;
  • Sotto il braccio (SB): sotto l’ascella, allo stesso livello della mammella (ossia da sette a otto centimetri sotto l’ascella).

Questi punti vengono in genere picchiettati nell’ordine sopra citato. In realtà, escludendo il punto karate, che va sempre picchiettato per primo, l’ordine degli altri non ha importanza. Se quindi hai dimenticato di picchiettare un punto, è sempre possibile ritornarci sopra in seguito.

Il trattamento consiste nel picchiettare sei o sette volte ciascun punto, uno dopo l’altro. Ciò costituisce un “giro” o una “serie di tapping”.
Non bisogna dimenticare di richiamare ogni volta il problema da trattare.

Quando viene usato?

  • Disagi emotivi;
  • Ansia;
  • Depressione;
  • Convinzioni limitanti;
  • Sofferenza psicologica in generale;
  • Allergie;
  • Intolleranze alimentari;
  • Forti dipendenze;
  • Dolori di varia natura.

Quelle appena elencate sono solo alcune delle problematiche che è possibile superare o quantomeno migliorare con il ricorso all’EFT. Questo metodo, infatti, ha numerosi campi di applicazione. Inizialmente era utilizzato soprattutto per aiutare le persone che soffrivano di fobie di vario tipo, ma nel tempo ci si è resi conti che può essere utile in tantissime altre situazioni.

I suoi effetti benefici si esplicano a livello sia fisico sia psicologico e, infatti, questa metodica risulta utile per problematiche tanto fisiche quanto emotive.

Può aiutare a superare stati di tensione, preoccupazioni eccessive, malinconia, scarsa autostima, difficoltà relazionali e altri disagi psicologici. È perfetta, poi, per alleviare dolori e tensioni muscolari e ossei, allergie, dipendenze da sostanze nocive e moltissime altre malattie.

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A cura di
Dott. Gianmaria Celia e Dott.ssa Marta Doria

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