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Come forza e resistenza dipendono dal tipo di fibre muscolari

Conoscere i tipi di fibre muscolari è fondamentale per personalizzare l’allenamento in base alle caratteristiche genetiche e agli obiettivi di ogni atleta. In questo articolo scoprirai la differenza tra fibre lente e veloci, come si allenano al meglio e quale impatto hanno sull’ipertrofia, la resistenza e le performance. Ideale per chi pratica sport di endurance o forza come maratona, nuoto, body building.

I muscoli scheletrici sono costituiti da cellule altamente specializzate chiamate miociti, o più comunemente fibre muscolari. Ogni fibra ha caratteristiche funzionali distinte e gioca un ruolo chiave nella prestazione atletica. Comprendere il tipo di fibre predominanti nel proprio corpo può guidare una pianificazione dell’allenamento più efficace e personalizzata.

Classificazione delle fibre muscolari

Esistono tre principali tipi di fibre muscolari, determinate geneticamente fin dalla fase embrionale:

  • Fibre di tipo I (rosse o lente);
  • Fibre di tipo IIa (intermedie);
  • Fibre di tipo IIb (bianche o rapide).

Fibre di tipo I – Lente e resistenti

Le fibre di tipo I, dette anche fibre lente o rosse per via dell’elevata concentrazione di mioglobina, si contraggono lentamente, sviluppano poca forza ma resistono a lungo all’affaticamento. Sono altamente vascolarizzate e ricche di mitocondri, utilizzano prevalentemente il metabolismo aerobico (fosforilazione ossidativa) e sono ideali per gli sport di endurance come: maratona, ciclismo o nuoto prolungato

Allenamento ideale: carichi leggeri, alte ripetizioni, tempi sotto tensione prolungati.

Fibre di tipo IIb – Veloci e potenti

Le fibre bianche o rapide, o di tipo IIb, sono predisposte a contrazioni esplosive e intense. Hanno bassa resistenza alla fatica e scarsa vascolarizzazione, ma rispondono molto velocemente allo stimolo nervoso. Utilizzano ATP e glicolisi anaerobica.

Allenamento ideale: carichi elevati, basse ripetizioni, serie brevi. Ottimali per: bodybuilding, sprint o sollevamento pesi.

Fibre di tipo IIa – Intermedie e adattabili

Le fibre di tipo IIa rappresentano un ibrido tra lente e rapide. Hanno una discreta resistenza, una buona capacità contrattile e si adattano bene allo stimolo dell’allenamento. Possono essere specializzate sia per la forza sia per la resistenza, a seconda dell’approccio adottato.

Allenamento ideale: alternanza di lavori di forza e resistenza. Utili in sport misti come calcio, basket e tennis.

Come si modificano con l’allenamento?

La plasticità muscolare permette alle fibre muscolari di adattarsi allo stimolo ricevuto:

  • L’allenamento aerobico favorisce la trasformazione delle fibre IIb in IIa e aumenta la capillarizzazione del 20-30%, migliorando la capacità ossidativa del muscolo;
  • L’allenamento anaerobico stimola l’ipertrofia sia delle fibre lente che veloci e incrementa l’attività degli enzimi glicolitici e la sensibilità all’insulina.

Perché è importante conoscere le proprie fibre muscolari?

Conoscere la propria composizione muscolare consente di:

  • Migliorare la performance sportiva;
  • Ottimizzare i risultati in termini di forza o resistenza;
  • Ridurre il rischio di infortuni grazie a una pianificazione più mirata;
  • Massimizzare l’efficienza dell’allenamento in base all’obiettivo (dimagrimento, ipertrofia, endurance.

Riferimenti Bibliografici

  • Andersen, J. L. et al. – Myosin heavy chain IIX overshoot in human skeletal muscle. Muscle & Nerve – 2000
  • Hoppeler, H., et al. – Normal and pathological skeletal muscle plasticity. Journal of Experimental Biology – 2002
  • Schiaffino, S., et al. – Fiber types in mammalian skeletal muscles. Physiological Reviews – 2011

A cura di
Dott. Gianmaria Celia e Dott.ssa Marta Doria

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