Perché far praticare Minibasket ai bambini?
Il Minibasket è ispirato a modalità applicativa in cui conoscenze e abilità diventano competenze e lo sviluppo funzionale motorio si integra con quello emotivo-cognitivo. I bambini imparano a giocare, comprendendo il significato di ciò che apprendono e crescono come persone più autonome, libere e competenti.
Il minibasket è definito un gioco sport, ovvero “l’insieme delle strategie, delle procedure, dei metodi, dei mezzi, dei contenuti, attraverso cui si intende favorire l’apprendimento e la pratica da parte dei bambini di forme educative e semplificate di una determinata disciplina sportiva”.
Con il minibasket si superano gli stereotipi di un istruttore che “programma” il bambino attraverso esercizi e si arriva ad un istruttore che rende il bambino partecipe delle decisioni attraverso situazioni-problemi. Pertanto, l’obiettivo che persegue l’istruttore è di rendere il bambino autonomo, responsabile e collaborativo sul campo affinché possa esserlo anche nella vita.
Tale cambio di prospettiva, deriva dalla necessità di rispondere alle esigenze dei bambini di oggi ricchi di potenzialità ma anche con molti limiti.
Le lezioni di minibasket sono indirizzate allo sviluppo delle capacità coordinative, proponendo dei giochi in cui si creano situazioni in cui i bambini possono esercitarsi utilizzando i fondamentali come strumento per allenare suddette capacità.
La capacità di spicco è la capacità di combinazione motoria, che indica la “capacità di combinare in un’unica struttura motoria più forme autonome di movimento”. Questo permetterà di lavorare anche sugli schemi motori di base (saltare, correre, rotolare, lanciare, afferrare, ecc) che, insieme alle capacità senso-percettive, rappresentano un altro degli obiettivi imprescindibili su cui bisogna lavorare a quell’età.
Sicuramente un lavoro di questo tipo richiede tempo e programmazione, tenendo in considerazione che la parola chiave affinché il bambino impari è il divertimento. È proprio questo che spinge il bambino a tornare alla lezione successiva curioso di conoscere il prossimo “gioco”.
Qual è il segreto?
L’istruttore dev’essere in grado di “raccontare la lezione” utilizzando un tono che incuriosisca il bambino e lo renda partecipe della situazione. Quindi, l’istruttore deve essere parte integrante del gioco, deve vivere l’emozione con i bambini: scappa, corre, rotola, ecc… “un istruttore attivo”.
Un bambino che decide di praticare tale attività, perseguirà i seguenti obiettivi:
- Consolidamento degli schemi motori di base;
- Consolidamento dell’equilibrio statico e dinamico;
- Miglioramento della mobilità articolare;
- Riconoscimento dello schema corporeo;
- Riconoscimento spazio-temporale.
Riferimenti bibliografici
Cremonini M. et al – Dall’emozione al Gioco, dalle Prime Conoscenze alle Competenze – Insegnare il Minibasket – 2015;
A cura di
Dott.ssa Marta doria e Dott. Gianmaria Celia
Commenta con Facebook