Il Minivolley è un gioco-sport per bambini (dai 5 ai 12 anni), nel quale confluiscono e si amalgamano gli schemi motori statici e dinamici, le capacità condizionali, le capacità coordinative, gli aspetti della sfera cognitiva e quelli emozionali. Essi concorrono tutti insieme a conseguire nuove abilità motorie e a determinare il comportamento motorio-relazionale che rappresenta una delle forme di espressione e di comunicazione della personalità dell’allievo.
È un tipo di attività ludica che utilizza i gesti tipici della pallavolo.

In quest’attività è di fondamentale importanza insegnare i primi elementi tecnici attraverso il gioco, inserendo situazioni divertenti, gratificanti e vincenti. I bambini vogliono giocare perché questo per loro è un bisogno naturale legato ad un corretto sviluppo psico-fisico, va ricordato inoltre che la principale caratteristica del gioco sportivo è la competizione e quest’ultima è implicita in ogni forma ludica attuata dai ragazzi.


L’1 contro 1 rappresenta lo stadio principale del gioco. In questa fase si affrontano le tecniche più adeguate alla sua realizzazione.
Inizialmente è importante fornire mezzi adeguati e risposte facilitanti per rimuovere tutte le situazioni che limitano l’approccio alla pallavolo. Elementi come:

  • Il pallone;
  • La rete;
  • Il campo;
  • Le regole di gioco.

Potranno essere adattate dall’insegnante secondo il livello, l’età e le esigenze reali nelle quali ci si troverà ad operare ed in funzione degli obiettivi che si prefisseranno.

I palloni utilizzati potranno essere di peso e dimensioni variabili e sarà necessario tracciare tanti piccoli campi di varie misure, suddividendo la palestra con una rete lunga, realizzata anche con un semplice elastico, per consentire un impegno continuo degli allievi.
La rete potrà essere posta a diverse altezze, e in questa prima parte, le regole rappresenteranno delle limitazioni assai poco vincolanti. L’obiettivo principale sarà quello di dare continuità al gioco così da eseguire il maggior numero di tocchi.

L’attività sarà impostata utilizzando il più possibile la palla, intesa come un attrezzo idoneo allo sviluppo psicomotorio dei bambini, piuttosto che per apprendere le tecniche.
Si può quindi iniziare giocando:

  • 1 contro 1 con palla bloccata liberamente;
  • Con palla bloccata in atteggiamento di palleggio;
  • Con uso del palleggio di controllo anche a più tocchi;
  • Con palla colpita dopo un rimbalzo a terra;
  • Con palleggio diretto.

Il gioco quindi rappresenta il fine principale e i fondamentali tecnici sono funzionali ad esso. Anche se le proposte sono di tipo globale, i mini-atleti devono rendersi conto che le tecniche come il palleggio, il bagher o il servizio vanno conosciute ed eseguite correttamente per giocare e riuscire a vincere.

Il minivolley può essere appreso con diverse metodologie. La più utilizzata è quella che segue la progressione didattica utilizzando le abilità gradualmente acquisite e seguendo il filo conduttore dei giochi semi-strutturati propedeutici al minivolley.

Per rendere il minivolley accessibile rapidamente a tutti, è opportuno servirsi del gioco intermedio, semi-strutturato della Palla Bloccata.
Nella Palla Bloccata ogni volta che si riceve la palla inviata dall’altro campo o come passaggio di un compagno, si ferma la traiettoria bloccando la palla con le mani. Per proseguire il gioco, chi ha possesso della palla effettua un passaggio al compagno o la invia nell’altro campo con un auto-lancio della palla sul capo e una respinta in palleggio.
Il gioco della Palla Bloccata si evolve verso momenti di Palla Respinta al primo, secondo, terzo dei 3 tocchi consentiti. L’evoluzione del gioco della Palla Bloccata va gradualmente da un sistema di gioco con la palla sempre bloccata ad un sistema di gioco con la palla sempre respinta. Gli istruttori, secondo i livelli di abilità raggiunti dal gruppo, possono passare da un livello di gioco a quello successivamente più avanzato e complesso.

Ci sono delle cose che bisogna evitare assolutamente?

  • Tempi morti;
  • Cercare di stare, senza palla in mano, il meno possibile;
  • Il riscaldamento (il bimbo è come un gatto, non necessita di riscaldamento, ma ha voglia di giocare subito)
  • Nozioni di mobilità articolare (sono fondamentali, ma devono essere fatte al di fuori dell’ora dell’allenamento)

Ci sono altre cose che sono indispensabili?

  • Toccare subito il pallone (cercare di creare subito la confidenza);
  • All’inizio l’insegnamento è globale/generale, questo porterà ad un maggior apprendimento;
  • L’esercizio deve durare poco (c’è il rischio di annoiare il bambino), ma non troppo poco.


A cura di
Dott.ssa Marta Doria e Dott. Gianmaria Celia

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