Partite visionate: Genk vs Liverpool (2-1; 1-1 HT), Liverpool vs Man City (3-1; 2-0 HT) & Crystal Palace vs Liverpool (1-2; 0-0 HT)

Sistema di gioco


1.         Base: La squadra guidata da Jürgen Klopp utilizza come schieramento di base il 4-3-3 ma, come vedremo più avanti, è una disposizione molto fluida e che varia continuamente durante la gara. Tra i pali il titolare inamovibile è lʼex romanista Allison Becker: il 27enne portiere brasiliano, con le sue parate e performance di altissimo livello, è stato uno dei protagonisti principali dellʼultima stagione, chiusa dagli inglesi con la vittoria della UEFA Champions League. La linea di difesa, composta da quattro uomini, vede stabilmente la presenza sulla destra del giovane e talentuosissimo 21enne inglese Trent Alexander- Arnold: il giocatore nativo proprio di Liverpool, è il prototipo del terzino moderno, bravo in fase di copertura e altrettanto capace in fase offensiva dove può far male agli avversari con i suoi precisi cross e/o con le sue progressioni palla al piede. Lʼaltro terzino destro presente in rosa è Clyne, attualmente però fermo ai box a causa dellʼennesimo infortunio di questi ultimi anni. Al centro della difesa troviamo quello che, a detta di molti, è attualmente il miglior difensore centrale del mondo (e anche uno dei principali favoriti per la vittoria del Pallone dʼoro 2019, nonché Calciatore UEFA dellʼanno): stiamo ovviamente parlando dellʼolandese Virgil Van Dijk. A fare coppia con lui, solitamente cʼè il tedesco, ex Schalke04, Joel Matip, difensore che è migliorato tantissimo nelle ultime due stagioni ma attualmente infortunato. Le alternative in rosa nel ruolo di difensore centrale sono lʼesperto croato Lovren e il 22enne inglese Joe Gomez con questʼultimo che può anche giocare sulle corsie esterne. A completare il pacchetto difensivo, sulla fascia sinistra troviamo il capitano della nazionale scozzese, nonché uno dei migliori terzini sinistri attualmente in circolazione, Andrew Robertson: il 25enne nativo di Glasgow ha caratteristiche molto simili a quelle del compagno che presiede lʼaltra corsia, in quanto anchʼegli è molto abile sia in fase difensiva che in quella offensiva. Oltre al già citato Joe Gomez, sulla fascia mancina può giocare anche il veterano e duttilissimo inglese James Milner. Nella zona centrale del campo le gerarchie sono ormai ben definite: davanti alla difesa, nella posizione di mediano, troviamo il brasiliano ex Monaco, Fabinho: il 26enne nativo di Campinas, è arrivato in Inghilterra la scorsa stagione e, dopo un inizio non proprio scintillante, è ormai diventato una delle pedine più importanti e indispensabili sulla scacchiera di Klopp. Davanti a lui, come interni di centrocampo, i titolari sono il roccioso inglese, nonché capitano dei reds, Jordan Henderson, e lʼolandese Wijnaldum, esploso definitivamente nella fase finale della scorsa stagione. Le alternative in zona mediana sonomolteplici e con diverse caratteristiche. Come mediano cʼè a disposizione il guineano ex Lipsia, Naby Keita, 24enne molto duttile che può fungere anche da interno di centrocampo. Troviamo poi un altro dei tanti jolly a disposizione di Klopp, Oxlade- Chamberlain: il 26enne inglese, nasce come centrocampista centrale ma, sotto la gestione del tecnico di Stoccarda, ha anche ricoperto il ruolo di esterno dʼattacco o di punta centrale. A completare il pacchetto delle opzioni disponibili a centrocampo, abbiamo lo svizzero ex Inter, Shaqiri (anche lui può giocare in più zone del campo), lʼinglese Lallana (stesso discorso fatto per lo svizzero Shaqiri riguardo i ruoli che può ricoprire) e il sopracitato   James   Milner. Anche in avanti, il talento non manca: al centro del tridente offensivo, risiede stabilmente il talentuosissimo Roberto Firmino, attaccante fortemente valorizzato da Klopp dopo un inizio in maglia reds non proprio brillante. A fargli compagnia in zona offensiva sugli esterni, troviamo altre due stelle assolute di questa squadra: a sinistra il titolarissimo è il velocissimo senegalese Sadio Manè, mentre a destra cʼè lʼex romanista e calciatore della Fiorentina, Mohamed Salah. Lʼunica alternativa a disposizione per quanto riguarda il blocco offensivo, oltre ai suddetti Oxlade-Chamberlain, Shaqiri e Lallana, è il giovane belga Divock   Origi   che   può    giocare    sia    al    centro    del    tridente    che    sugli   esterni. A partita in corso, per adattarsi alla situazione (soprattutto nelle fasi finali della gara), il sistema di base può anche trasformarsi, facendo le dovute sostituzioni e i conseguenti spostamenti in campo (sfruttando la duttilità dei calciatori), in un 4-4-2 o in un 4-5-1.

2.         In fase di possesso: Quando la squadra di Klopp è in possesso della sfera, a causa della grandissima mobilità di tutti gli interpreti in campo, non è semplice evidenziare un sistema di gioco molto preciso. Volendo “dare i numeri”, possiamo dire che lo schieramento più frequente è il 2-4-4 che prevede i due difensori centrali più bassi, uno dei due terzini sulla linea dei centrocampisti e lʼaltro più avanzato come quarto dʼattacco (solitamente   questʼultimo   è   il   terzino   che   si   trova   sul   lato   della   palla).  Una piccola variante di questo sistema è quella che prevede la presenza di un uomo tra le varie linee: non è raro infatti, vedere i reds schierati in FDP con il 2-4-1-3 (in questo caso dietro il tridente si posiziona o la punta centrale o un interno di centrocampo) o ancora con il 2-1-4-1-2 con il mediano (Fabinho) e la punta centrale (Firmino) a fare da collanti tra i reparti.

3.         In fase di non possesso: In questa fase, quando il pallone si trova nella metà campo offensiva, la squadra è disposta con il 4-3-3 di partenza, con i tre giocatori offensivi che portano sistematicamente una pressione alta (a questi possono aggiungersi anche 1/2 centrocampisti). Quando invece la palla si porta nei pressi della zona centrale del campo ed entra nella metà campo difensiva, gli uomini di Klopp si dispongono con un ordinato 4-5-/1, con solamente uno dei componenti del tridente offensivo (solitamente Salah) che resta alto e fa smarcamento preventiva, preparandosi anche a ripartire rapidamente in contropiede. Gli altri due componenti della linea dʼattacco, si aggiungono a quella dei centrocampisti con la punta centrale che solitamente si porta in mezzo ai centrocampisti mentre lʼala allunga la linea posizionandosi sulla corsia. Allo smarcamento preventivo, può talvolta partecipare anche un altro dei componenti del tridente dʼattacco: in questo caso, lʼaltro uomo offensivo va a posizionarsi dietro il compagno di reparto, facendo così mutare il sistema di gioco in un 4-4-1/1.

Fase di possesso

Dinamismo, movimento senza palla, attacco della profondità, terzini come ali. Sono queste le parole e le espressioni che possiamo utilizzare per riassumere il gioco espresso in fase di possesso da Salah e compagnia.

Scendiamo nel dettaglio e partiamo dalla costruzione dal basso. Come si può vedere anche dalla lavagna tattica che segue, quando la squadra di Klopp decide di costruire la propria manovra offensiva partendo da Allison (che risulta molto bravo nel gioco con i piedi), crea un rombo basso che prevede, oltre al portiere stesso, i due difensori centrali molto aperti e Fabinho (o talvolta uno degli interni di centrocampo) che si abbassa per ricevere la sfera e funge da vertice alto.

Lo scopo principale della costruzione di gioco dei reds è il portare quanto prima la palla sul lato e quindi coinvolgere nell’azione i due terzini che, sin dalle prime battute della costruzione, si portano larghi e in zona più avanzata (volendo essere più precisi, si dispongono sulla stessa linea dei due interni di centrocampo o tra questi ultimi e il mediano), pronti     a          ricevere           il          pallone            e          proseguire       la            manovra. Una volta ricevuta la sfera, il terzino ha tre principali alternative:

  • Verticalizzazione diretta verso uno degli esterni dʼattacco che si muove in profondità (anche quello sul lato opposto quindi “verticalizzazione incrociata”). In questo caso se lʼala riceve la palla, quasi sempre tenderà a puntare dritto per dritto verso la porta;
  • Uscita forte palla al piede, quindi attaccare direttamente sulla corsia con una sortita individuale che può perdurare fino al limite dellʼarea avversaria o chiudersi addirittura con una conclusione diretta in porta del terzino;

Giropalla con i difensori centrali e/o cambio di gioco verso lʼaltro terzino con conseguente spostamento del fronte dʼattacco sul lato opposto (ovviamente il terzino che riceve il cambio di gioco può a sua volta attaccare direttamente, verticalizzare o ridare palla dietro ai difensori e/o ribaltare ancora una volta il gioco).

Parallelamente, le due ali dʼattacco si portano verso la zona  centrale  del  fronte  dʼattacco per far spazio proprio agli stessi terzini o a uno degli interni di centrocampo che si sta inserendo, mentre la punta centrale si abbassa  tantissimo, sia per liberare la corsia centrale sia per offrire una possibilità di scarico in più al portatore di palla (vedi lavagna tattica che segue).

Precisiamo che se la palla torna ai difensori centrali, perché magari non cʼè possibilità di espletare una delle alternative proposte dai terzini, la squadra allora procede al lancio lungo  e quindi alla costruzione diretta: non è raro infatti, vedere Van Dijk verticalizzare il gioco in avanti alla ricerca di uno degli esterni dʼattacco che prova ad attaccare la profondità o magari dello stesso terzino  che  nel  frattempo  ha  preso  campo  e  si  è  portato  più  avanti. Questo si registra soprattutto contro squadre molto chiuse e che non portano pressione alta.

Tornando al caso in cui non sia avvenuto un lancio lungo in avanti da parte del difensore centrale e che quindi la squadra stia continuando nel suo tentativo di costruzione dal basso, lo sviluppo della manovra prosegue sulla falsa riga della costruzione in quanto, anche in questo caso, vengono molto coinvolti i due terzini che accompagnano sempre lʼazione. Viene costantemente ricercata infatti, la superiorità sul lato per poter poi applicare la principale idea in fase di finalizzazione dellʼazione, cioè il cross/traversone verso il cuore dellʼarea di rigore, alla ricerca di uno dei 4/5 giocatori che occupano lʼultima porzione di campo. A mettere il pallone in mezzo quindi ci pensano, con ottimi risultati grazie alle loro grandi abilità, Alexander-Arnold e Robertson, con il primo che mediamente conta molti più tentativi del compagno di reparto (segno che quindi il gioco si sviluppa molto di più sulla sua corsia). Va specificato che se per qualche motivo il terzino non ha spinto, al cross ci andrà uno degli interni di centrocampo che nel frattempo avrà occupato proprio la posizione che solitamente occupa il terzino in zona offensiva: questa azione è fatta principalmente da Henderson (quindi vien da sé il fatto che quando avviene questo, Alexander-Arnold è rimasto più basso).

La superiorità sul lato, oltre che con il terzino che si porta in zona offensiva, può anche essere ottenuta grazie alla punta centrale che, oltre ad abbassarsi, tende anche a svariare tantissimo su tutto il fronte offensivo, non disdegnando anche il giocare sulle corsie accanto allʼala.

Quando invece il gioco si sviluppa per vie centrali, soprattutto a ridosso dellʼarea di rigore avversaria, lʼidea in fase di finalizzazione è rappresentata dagli 1vs1 e dagli scambi veloci effettuati nel tentativo di superare la difesa ed entrare con il pallone in area di rigore (grande attenzione a Salah e Firmino in questo caso). Se questo tentativo di sfondamento per via centrale fallisce, il gioco viene spostato sulle fasce e procede con il solito cross/traversone in mezzo.

Il tiro dalla distanza è una soluzione poco gettonata dai reds che provano a far male con conclusioni da fuori solamente al termine di qualche sortita individuale (ad esempio quelle  dei terzini) o quando dopo il cross/traversone, la palla schizza al limite dellʼarea e cʼè spazio per andare alla conclusione (solitamente cʼè sempre un uomo in quella zona [Wijnaldum, Fabinho o Henderson i principali indiziati] pronto a raccogliere questo tipo di pallone e tentare il tiro).

Il gioco offensivo del Liverpool fa della velocità, della rapidità e del ritmo alto il suo punto di forza: a conferma di questo, oltre alla celerità con cui gli uomini di Klopp eseguono quanto scritto sopra, si evidenzia anche il fatto che le rimesse in gioco, soprattutto quelle effettuate dal portiere, vengono battute velocemente, con lʼestremo difensore che o lancia lungo con i piedi verso lʼala che sta attaccando la profondità o rimette in gioco la sfera con le mani in direzione del terzino (o anche dellʼesterno che si era portato basso per difendere) che riceve e scatta in avanti palla al piede, cercando quindi di prendere in contropiede la squadra avversaria.

Nota: se in casa il ritmo di gioco risulta indiavolato, in trasferta e/o contro squadre molto chiuse, la velocità di esecuzione si abbassa notevolmente e sembrano fare più fatica nella costruzione del gioco. Da precisare comunque che i principi di gioco vengono comunque rispettati, quindi la squadra cerca in ogni caso di spostare il gioco sul lato e cercare la profondità, creando questʼultima anche con i tanti movimenti senza palla.

Durante tutta la fase di possesso, si registra una grande rotazione da parte dei centrocampisti che si scambiano continuamente la posizione. Rotazione effettuata in diverse occasioni anche dagli uomini che compongono il tridente dʼattacco.

Alla fase offensiva partecipano sempre nove uomini. Gli unici esclusi da questa e che quindi restano bassi in marcatura preventiva, sono i due difensori centrali. Da sottolineare però che   i due DC sono quasi sempre a ridosso del centrocampo e quindi, oltre che fare marcatura preventiva, sono anche pronti a ricevere palla qualora questa venga appoggiata dietro e far poi ripartire lʼazione.

Transazione positiva e smarcamento preventivo

Quando Firmino e compagni rubano palla, la scelta è sostanzialmente sempre la stessa:

contropiede immediato.

Come detto infatti, la squadra di Klopp punta sempre sulla velocità e sulla rapidità quando ha il pallone: pertanto, una volta recuperato il possesso, o il portatore di palla parte palla al piede o tenta la verticalizzazione immediata verso una delle ali che sta attaccando la profondità (Salah è un maestro in questo quindi bisogna fare molta attenzione a lui in queste occasioni). Se non cʼè la possibilità di esplorare il contropiede, allora i reds consolidano il possesso e organizzano il loro attacco (questo ad esempio succede quando la squadra avversaria riesce   a chiudere subito ogni spazio o attacca con pochissimi uomini scegliendo di  restare compatta e chiusa in difesa).

Fase di non possesso

La caratteristica principale di questa fase è sicuramente la grande pressione alta portata dai reds. A portare questa, in modo anche molto “aggressivo” è innanzitutto il terzetto dʼattacco che, quando lʼavversario cerca di costruire la propria azione dal basso o comunque quando    la palla si trova in zona offensiva, avanza in blocco nel tentativo di recuperare la sfera e/o limitare la sortita offensiva. Solitamente, lʼattaccante centrale (Firmino) va forte sul portatore di palla mentre le due ali vanno a chiudere le linee di passaggio.

Se questa prima linea di pressione riesce a ritardare il gioco avversario, 1/2 centrocampisti del Liverpool si aggiungono alla pressione, portandosi in avanti e andando anchʼessi a chiudere le linee di passaggio, rendendo così  ancora  più  difficile  la  manovra  avversaria. Questo avanzamento riguarda anche la linea di difesa che si alza quasi allʼaltezza del centrocampo e questo può far finire in fuorigioco gli attaccanti avversari.

Se la pressione è ovviamente lʼelemento chiave della difesa inglese, questa risulta essere anche un punto debole: se questa viene saltata infatti, la squadra avversaria trova tra sé e la porta difesa da Allison solamente i quattro uomini della linea più arretrata, che ricordiamo sono anche abbastanza alti. Pertanto, con una giusta uscita dalla pressione, è possibile attaccare i reds in maniera molto pericolosa e, con un corretto avanzamento, si può anche creare e sfruttare la superiorità numerica.

La pressione si arresta quando la sfera arriva nei pressi del centrocampo: in questo caso, gli uomini di Klopp decidono di organizzarsi e difendere in maniera ordinata e compatta adottando   il   4-5/1   (descritto   nei   dettagli   nella   sezione   SISTEMI   DI   GIOCO).     Da sottolineare comunque che, in questo frangente, si registrano sporadiche uscite in marcatura da parte di qualche componente della linea mediana a cinque.

Le due linee più arretrate sono molto vicine tra loro, pertanto la zona di rifinitura è difficilmente accessibile agli avversari. Quando le due linee si schiacciano ulteriormente o quando un avversario cerca di spaccare la linea di difesa sul lato, il centrocampista (o più sporadicamente lʼala che si è abbassata) si posiziona tra terzino e difensore centrale, offrendo così al primo la possibilità di uscire in marcatura verso il portatore di palla senza sbilanciare troppo la linea arretrata. È da sottolineare però che questa copertura non si verifica sempre: pertanto, quando questa non è fatta e il terzino esce in marcatura, la linea di difesa scala sul lato della palla, lasciando così scoperto il lato debole. Un parziale rimedio a questa problematica è costituito dal mediano che si abbassa sulla linea dei difensori, andando quindi ad irrobustire questa in zona centrale, permettendo di conseguenza al terzino di restare più largo.

I reds portano sistematicamente il raddoppio quando la sortita offensiva avversaria avviene sul lato e soprattutto nei pressi dellʼarea di rigore: questo raddoppio è portato dal terzino e dallʼinterno di centrocampo che opera sullo stesso lato (o anche più raramente dallʼala che si è abbassata). Lʼesecuzione del raddoppio viene favorita dal fatto che il centrocampista interno che si trova sul lato del pallone (o l’ala che viene a coprire), cerca di “indirizzare” il portatore di palla avversario verso lʼesterno, zona nella quale poi viene portato il raddoppio con lʼaiuto del terzino. Tutti gli uomini del pacchetto difensivo difendono a zona.

La difesa del Liverpool è molto fisica e, soprattutto i due centrali, risultano molto rocciosi e abili nel gioco aereo. Van Dijk tenta spesso lʼanticipo, sia di testa sia con palla a terra.

Alla manovra difensiva partecipano sempre in dieci, resta fuori da questa solamente uno dei tre attaccanti (solitamente Salah) che resta più avanzato e fa smarcamento preventivo.

Transazione negativa e copertura/marcatura preventiva

In questa sotto-fase di gioco il diktat dei reds è principalmente uno: ri-aggressione nel tentativo di recuperare subito il possesso della sfera.

Il ripiegamento è molto limitato in quanto viene effettuato solamente quando la palla persa scatena il contropiede diretto avversario.

Swot Analysis

•          Punti di Forza:

–           Terzini che partecipano in maniera copiosa e molto efficace alla fase offensiva;

–           Grandissima velocità e qualità degli esterni dʼattacco che risultano anche molto bravi nellʼattaccare la profondità e negli inserimenti (Salah e Manè);

–           Tantissimo movimento senza palla che rende difficile la marcatura, non da punti di riferimento e libera tantissimi spazi;

–           Difesa molto solida e portiere titolare (Allison) di assoluto livello;

–           Contropiede potenzialmente letale;

–           Pressione alta e asfissiante che rende difficile la costruzione di gioco avversaria;

–           Ri-aggressione dopo palla persa che obbliga lʼavversario a giocare subito il pallone una volta recuperato, senza possibilità di riorganizzarsi;

–           Ritmo di gioco altissimo, soprattutto in casa;

–           Molti giocatori duttili e di grande qualità a disposizione di Klopp che quindi può mutare in corso dʼopera lo schieramento dei suoi mantenendo sempre altissima la quantità di talento in campo.

•          Punti Deboli:

–           La pressione alta, se evitata, mette lʼavversario in condizione di attaccare con buona libertà  e talvolta in superiorità numerica la porta difesa da Allison;

–           Quando il ritmo si abbassa o la squadra è molto chiusa, fanno fatica ad attaccare come vogliono causa mancanza di spazi e optano spesso per il lancio lungo;

–           Lato debole non sempre coperto alla perfezione;

–           Non impeccabili sulle palle inattive battute verso il primo palo.

  • Opportunità:

–           Saltare/eludere la pressione alta con unʼuscita efficace e sfruttare quindi i tanti spazi lasciati liberi alle spalle delle linee di pressione;

–           Provare a spingere molto sugli esterni nel tentativo di tenere più bassi i loro terzini;

–           Cercare di abbassare il ritmo;

–           Sfruttare al meglio le palle inattive;

–           Sfruttare la non sempre perfetta copertura del lato debole ribaltando il fronte dʼattacco.

•          Rischi:

–           Subire tantissimo sulle corsie esterne in fase difensiva a causa della grande spinta e qualità dei terzini (attenzione soprattutto ai loro precisissimi cross/traversoni in mezzo);

–           Farsi prendere in contropiede dopo una palla persa;

–           Essere asfissiati dalla pressione altissima e non riuscire quindi a impostare un attacco organizzato;

–           Essere beffati da una giocata individuale eseguita da una delle tante stelle a disposizione di Klopp;

–           Pagare il ritmo altissimo imposto dai reds (soprattutto in casa).

A cura di
Dott. Alessandro Imbrogno e Dott. Domenico Scognamiglio

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