Una proteina dell’ipotalamo ci indica quando dobbiamo risparmiare energia: inibirne o potenziarne gli effetti ci aiuterebbe a regolare il metabolismo in un senso o nell’altro.
E se esistesse una proteina capace di rallentare o velocizzare il metabolismo? Secondo uno studio su PNAS, uno dei ruoli pubblicato della proteina Augmentor-alpha sarebbe proprio quello di farci capire quando è il caso di risparmiare energia in caso di digiuno, mettendo momentaneamente “in pausa” il metabolismo . «È come se ci dicesse “Ehi, non hai più cibo, non consumare così tanta energia!», spiega Joseph Schlessinger, uno degli autori. Questa scoperta, sostenuta dai ricercatori di Yale, potrebbe essere utile a sviluppare nuovi farmaci per curare diversi disturbi metabolici.
I ricercatori hanno iniziato a interessarsi alla proteina Augmentor-alpha a causa del suo ruolo nello sviluppo dei tumori: essa si unisce infatti alla chinasi del linfoma anaplastico (in inglese Anaplastic Lymphoma Kinase, ALK), una molecola che, quando muta, è responsabile della comparsa di diversi cancri umani.
La Augmentor-alpha si esprime soprattutto nei neuroni agRP, che si trovano nell’ipotalamo (una regione del cervello) e hanno il compito di farci sentire la fame: quando siamo a digiuno la presenza della proteina nei neuroni aumenta, comunicandoci in questo modo che è il caso di risparmio energetico.
Più magri e attivi
Mettendo a confronto due gruppi di topi, uno in cui la proteina era presente in livelli normali e l’altro in cui era assente, gli studiosi hanno osservato che nel primo caso i roditori, in mancanza di cibo, riducevano l’attività fisica e conservavano l’energia; nel secondo caso, invece, non conservavano energia e continuavano ad essere molto attivi anche quando erano a digiuno, non ricevendo segnali di “stop” dal cervello, e per questo motivo erano molto più magri dei compagni.
Inibire o potenziare?
Secondo i ricercatori, inibire o potenziare l’effetto della proteina potrebbe servire a curare diverse malattie connesse al funzionamento del metabolismo: un potenziamento della Augmentor-alpha aiuterebbe ad esempio chi soffre di anoressia ad aumentare il proprio peso corporeo; al contrario, inibirne l’effetto potrebbe servire a chi soffre di obesità per smaltire i chili di troppo.
Gli studiosi credono comunque che quella appena scoperta sia solo una delle tante funzioni della proteina Augmentor-alpha che, esprimendosi nell’ipotalamo – i cui compiti sono molteplici, dalla riproduzione, alla termoregolazione, alla risposta allo stress – è probabilmente coinvolta anche in alcuni di questi processi.
FONTE: Focus
A cura di
redazione
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