Si occupa della gestione di tutti gli atti motori, sia intenzionali che riflessi, anche tramite la rappresentazione mentale (immaginiamo di compiere il gesto). Le strutture che si occupano del movimento sono localizzate:
- Nell’area della corteccia frontale (lobo frontale): si occupa dell’atto motorio intenzionale anche tramite rappresentazione mentale. Quest’area è costituita dalla corteccia motoria primaria, dall’area di associazione motoria (corteccia premotoria) e dall’area di associazione prefrontale la quale coordina l’informazione delle altre aree di associazione e controlla alcuni comportamenti;
- Alcune aree sottocorticali: agiscono a livello inconscio per lo sviluppo, organizzazione e regolazione del movimento.
Le attività motorie possono essere classificate in:
- Motricità spontanea;
- Motricità di relazione;
- Motricità educativa;
- Motricità sportiva.
Per atto motorio s’intende una serie di movimenti precisi con l’intento di raggiungere un obbiettivo. Gli atti motori ci permettono di interagire con il mondo.
Per compiere un ottimale atto motorio ci deve essere un’interazione con le aree che si occupano della percezione sensoriale: il sistema senso motorio.
Questo sistema riguarda:
- La propriocezione e il movimento;
- L’esterocezione e il movimento;
- Gli schemi posturali di base (alfabetizzazione motoria);
- Gli schemi motori di base (matrici del movimento);
- Abilità motorie generali (la destrezza del movimento);
- Il feedback e l’educazione motoria di base (apprendimento per prove ed errori);
L’apprendimento consiste in una modificazione del comportamento dovuta ad una serie di attività motorie quali: saltare, correre, arrampicarsi… Queste sono alla base di attività complesse e permettono di facilitare o di inibire i movimenti.
Gli schemi motori preordinati su cui si agisce possono essere migliorati tramite un processo di apprendimento, ovvero tramite l’elaborazione delle informazioni sensoriali esterocettive (visive come i colori, forme, dimensioni, uditive come i rumori, olfattive ovvero gli odori e tattili), informazioni propriocettive, cinestesiche e tramite la funzione di interiorizzazione. A questo segue un processo di stabilizzazione (ripetizione dei modelli interiorizzati), in cui si ha l’automatismo e l’esecuzione è indipendente dal controllo corticale superiore.
Parallelamente all’evoluzione della percezione di sé si ha la percezione dell’ambiente nelle sue componenti spazio-temporali.
L’automatismo interiorizzato è perfetto se si adatta con il massimo di flessibilità allo scopo da raggiungere, senza mantenere l’attenzione sui dettagli di esecuzione.
Esempi di movimento:
- La masticazione è un movimento ritmico che è dettato da attività riflesse e in parte volontarie;
- Movimenti a rampa: movimenti realizzati molto lentamente che possono essere corretti nel corso della loro esecuzione;
- Movimenti balistici: movimenti molto veloci che non possono essere corretti una volta iniziati, come ad esempio calciare un pallone.
Il sistema nervoso ha una organizzazione di tipo gerarchico: partendo dal basso vi è il midollo spinale, il quale a livello delle corna grigia anteriori presenta gli alfa motoneuroni i quali innervano gli unici esecutori del sistema nervoso somatico: il muscolo. L’alfa motoneurone viene definito anche via motoria finale comune poiché è capace di rispondere direttamente alle sensazioni che provengono dalla periferia e dare origine a risposte stereotipate. Inoltre, ricevono anche informazioni direttamente dalle aree corticali frontali. Sopra il midollo spinale vi è il troncoencefalo e la sostanza reticolare. In questa zona si ha l’integrazione tra i programmi motori decisi a livello corticale (discendenti) e l’elaborazione delle informazioni che provengono dal midollo spinale e dai sensi speciali. Subito dopo vi è la corteccia motoria primaria, la quale permette l’esecuzione dei movimenti. Viene definita stazione nodale, in quanto prende istante per istante i comandi motori stabiliti dal programma motorio delle aree superiori e li trasferisce agli alfa motoneuroni per l’esecuzione del movimento. In alto vi sono i circuiti corticali (corteccia premotoria e corteccia supplementare) che hanno la funzione di identificare gli oggetti, scegliere il programma motorio più adatto e passare infine le informazioni alla corteccia motoria primaria.
Queste aree contengono mappe di rappresentazione somatotopiche. Tutti i livelli ricevono informazioni dalla periferia sensoriale o dalle stazioni sottostanti e soprastanti, per cui in ogni istante è possibile correggere l’esecuzione del movimento.
I livelli funzionali del sistema nervoso centrale sono:
- Livello spinale: nel midollo spinale operano circuiti neuronali che possono provocare movimenti di deambulazione, riflessi di allontanamento di parti del corpo da stimoli nocivi, riflessi che permettono di mantenere una contrazione muscolare a livello degli arti inferiori, per sostenere il peso del corpo contro la gravità e riflessi che controllano il circolo sanguigno distrettuale, movimenti gastrointestinali e così via;
- Livello sottocorticale: controlla molte delle attività definite subconsce (pressione arteriosa, respirazione, equilibrio, salivazione, alcuni stati emozionali) attraverso il bulbo, il ponte, il mesencefalo, l’ipotalamo, il talamo, il cervelletto ed i nuclei della base;
- Livello corticale: rappresenta il più alto livello di controllo gerarchico del movimento e delle funzioni superiori (pensiero, linguaggio).
Le aree motorie della corteccia cerebrale controllano il midollo spinale sia direttamente che indirettamente, per mezzo di sistemi discendenti.
I 3 aspetti del movimento sono:
- La programmazione del movimento: è a carico delle aree di associazione corticali, i quali inviano il programma motorio direttamente alla corteccia motoria (davanti la scissura di Rolando) e a delle stazioni di controllo (nuclei della base e cervelletto). Il cervelletto rinforma le aree di associazione corticali e la corteccia motoria se siamo in grado di compiere il programma motorio o modificarlo;
- L’inizio del movimento: la corteccia motoria invia le fibre discendenti al midollo spinale. Riinvia le informazioni anche ai nuclei della base.
- L’esecuzione del movimento.
Le frecce tratteggiate indicano le vie di retroazione le quali permettono, anche in parte, di modificare il programma motorio.
Riferimenti bibliografici
D’Arcangelo G., Zocchi L. et al. – Principi di fisiologia – EdiSES S.r.l. – Napoli, 2016;
A cura di
Dott.ssa Marta Doria e Dott. Gianmaria Celia
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