Sheldon sostenne che il corpo umano doveva essere classificato in base al contributo relativo di tre elementi somatici fondamentali, dal nome dei tre foglietti embrionali: l’endoderma (da cui si sviluppa l’apparato digestivo e respiratorio), il mesoderma (da cui origina il muscolo scheletrico, il cuore e i vasi sanguigni) e l’ectoderma (da cui origina la pelle e il sistema nervoso). 

Tali modelli sono stati valorizzati nel campo della psicologia e criminologia per la loro connessione con i tipi psichici, ma anche nel mondo dello sport e del fitness per cercare di individuare il tipo di attività, le metodiche di allenamento, nonché il regime alimentare, più adatti all’individuo.


Sheldon fu il primo a coniare la definizione somatotipo, che può essere suddiviso
in:

  • Endomorfo: caratterizzato da un aumentato deposito di grasso, una vita larga e una struttura ossea robusta.
    L’endomorfo è maggiormente predisposto a immagazzinare grasso, dunque i gradi di appartenenza all’endomorfismo delineano la tendenza all’accumulo di lipidi di un soggetto;
  • Mesomorfo: caratterizzato da ossa di medie dimensioni, tronco solido, bassi livelli di grasso corporeo, spalle larghe a vita stretta, solitamente denominato tipo muscolare. Il mesomorfo è tendenzialmente predisposto a sviluppare la muscolatura, ma non a immagazzinare grasso e i gradi di appartenenza al mesomorfismo delineano la tendenza allo sviluppo muscolare di un soggetto;
  • Ectomorfo: caratterizzato da muscoli e arti lunghi e sottili e un ridotto accumulo di grasso, di solito indicato come sottile. L’ectomorfo non è predisposto a immagazzinare grasso o a costruire muscolo, quindi i gradi di appartenenza all’ectomorfismo delineano la tendenza al mantenimento di un corpo sottile, magro, poco muscoloso e longilineo di un soggetto.essere suddiviso in tre categorie .

I biotipi di Sheldon più dibattuti nell’ambito psicologico sono stati ampiamente valorizzati nel campo sportivo. Svariati studi hanno infatti analizzato questi connotati biotipologici. Numerosi operatori del fitness hanno avvalorato questi principi per poter riconoscere le caratteristiche individuali delle persone, permettendo il raggiungimento di risultati ottimali tramite la personalizzazione dei programmi di allenamento e del regime alimentare sia in termini di sviluppo muscolare sia di riduzione del grasso corporeo.

Un’ulteriore prova scientifica è dimostrata dalla ricerca di Van Etten et al. (1994). Gli studiosi paragonarono i risultati di un allenamento con sovraccarichi (resistance training) su due gruppi di soggetti, rispettivamente di costituzione naturalmente più dotata di massa muscolare, oppure più esile e più carente di massa muscolare. Tali costituzioni, sebbene nello studio non fossero state menzionate, potevano trovare una correlazione con i modelli costituzionali di Sheldon. 
La costituzione muscolare corrisponde al mesomorfo, mentre la costituzione esile corrisponde all’ectomorfo. La squadra di ricercatori riportò incrementi significativi della massa magra da parte della costituzione mesomorfa (tipo muscolare) dopo dodici settimane di esercizio coi pesi, mentre la costituzione ectomorfa (esile) non ottenne significativi guadagni di massa magra seguendo un analogo programma di allenamento. Pertanto, sembra che i soggetti per costituzione e per natura magri e muscolosi (mesomorfi) possano ottenere guadagni di forza e ipertrofia in misura molto maggiore rispetto agli individui naturalmente magri e poco dotati di massa muscolare in partenza (ectomorfi).
Sembra inoltre che i tre biotipi abbiano delle predisposizioni per eccellere in determinati sport. 
L’ectomorfo può prestarsi meglio negli sport di fondo e nel salto in alto, negli sprint, nella pallacanestro, nel calcio e la pallavolo, dove il ridotto peso corporeo rappresenta un importante vantaggio per la prestazione; il mesomorfo, oltre a essere generalmente più capace nell’attività fisica, può essere meglio adatto gli sport di potenza (sollevamento pesi e culturismo) e di resistenza; mentre l’endomorfo sarebbe più propenso agli sport di contatto come il sumo, il rugby, ma anche il sollevamento pesi e il wrestling nelle rispettive categorie dei pesi massimi.

A cura di
Dott.ssa Marta Doria e Dott. Gianmaria Celia

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