Circa 3,5 milioni di persone in Italia hanno ricevuto una diagnosi di diabete. Molte di loro devono somministrarsi insulina più volte al giorno, attraverso iniezioni sottocutanee. Da tempo si cercano alternative a questa modalità di assunzione dell’ormone che regola la quantità di zuccheri nel sangue: la terapia iniettiva richiede infatti una buona dose di esperienza nonché la disponibilità quotidiana di aghi e siringhe, e per la sua logistica non è sempre per tutti affrontabile, specialmente nei Paesi a medio e basso reddito.
Un gruppo di ricercatori canadesi è riuscito a creare una tavoletta orale a base di insulina, che permette una forma di assorbimento della sostanza analoga a quella che avviene con l’iniezione. La scoperta, per adesso testata soltanto sui topi, è stata pubblicata su Nature Scientific Reports.
Scorciatoia
L’insulina è particolarmente difficile da assumere per via orale: trattandosi di una proteina, la maggior parte di essa viene degradata nel passaggio attraverso stomaco e intestino, ben prima di arrivare al fegato, dove dovrebbe agire regolando assorbimento, produzione e stoccaggio del glucosio. Per curare il diabete con insulina in pillole occorrerebbero dosaggi cinque volte più alti dell’ormone, perché buona parte di esso andrebbe comunque sprecato.
Ecco perché il team dell’Università della British Columbia ha pensato a un’altra modalità di assunzione: non una compressa ma una tavoletta da far sciogliere tra le gengive e la mucosa interna della guancia, un’area irrorata di microcapillari che permette al farmaco di bypassare l’apparato digerente ed entrare direttamente nella circolazione sanguigna, dove può essere assorbito dal fegato senza essere stato nel frattempo degradato.
Attiva in fretta
Anche dopo due ore dall’assunzione della tavoletta da parte dei topi, nello stomaco dei roditori non è stata trovata traccia di insulina, segno che l’ormone era finito dritto nell’organo bersaglio senza passare per la trappola dei succhi gastrici. Oltre a permettere di non buttare via dosi preziose di insulina, questo metodo ha anche un altro vantaggio: l’insulina in tavoletta, così come l’insulina rapida iniettabile, viene assorbita in appena mezz’ora e rimane attiva per due-quattro ore. Se dovesse passare per lo stomaco avrebbe, per tutta la strada che deve fare, tempi di assorbimento molto più lunghi.
Meglio anche per l’ambiente
Altri benefici sarebbero l’impatto su costi, accessibilità e sostenibilità dell’assunzione (aghi e siringhe inquinano, oltretutto). Senza contare i minori disagi psicologici per chi deve affrontare la terapia.
Il prossimo passo sarà testare le tavolette orali sull’uomo: bisognerà vedere se avranno la stessa efficacia.
FONTE: Focus
A cura di
Redazione
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