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Sistema di gioco

1.         Base: Si schiera con un 1-3-4-1-2, con Gomez dietro le due punte Ilicic e Zapata. Da notare come i tre difensori centrali, possano giocare in tutte e tre le posizioni previste senza alcuna difficoltà (esempio: Djimsiti contro il Sassuolo gioca da centrale dei tre mentre contro il Lecce gioca come terminale destro della linea). L’altro giocatore che può giocare in parti diverse del campo è il “papu” Gomez che può fungere sia da trequartista sia da seconda punta accanto a Zapata (in questo caso il ruolo di trequartista sarà ricoperto da Malinovskyi).
A centrocampo l’unico inamovibile è Freuler mentre può variare il suo partner di reparto (Pasalic o de Roon le scelte principali). Anche sugli esterni di centrocampo la scelta è ampia: Hateboer e Gosens sono i titolari, Castagne e il neo-acquisto Arana le prime alternative.

2.         In fase di possesso: A seconda del lato in cui si sviluppa l’azione, uno dei tre difensori centrali si allarga e spinge, portandosi sulla linea dei centrocampisti. I due esterni di centrocampo si alzano all’altezza delle due punte formando una linea a quattro. Gomez svaria molto tra le linee. Riassumendo, la squadra si schiera con un 2-3-1-4 o un 2-1-3-4 (l’unica cosa che varia tra le due alternative è la posizione di Gomez che può posizionarsi   o tra centrocampo e attacco o tra la linea di difesa e quella mediana, assumendo in questo caso la funzione di regista).

3.         In fase di non possesso: In questa fase, lo schieramento privilegiato è il 5-3-1/1 con i due esterni di centrocampo che si abbassano sulla linea dei tre difensori centrali che si stringono molto, Gomez si abbassa tra gli interni di centrocampo (resta invece leggermente più avanti di questi quando la palla è nella metà campo offensiva) mentre solo una delle due punte (a seconda del lato in cui si sviluppa l’azione) partecipa alla fase difensiva, lasciando all’altra il compito di farsi trovare pronta in caso di ripartenza veloce (smarcamento preventivo).

Intro
LʼAtalanta Bergamasca Calcio, guidata dal 2016 da Gian Piero Gasperini, usa come sistema di gioco di base il 3-4-1-2, con Gomez a fare da filtro tra centrocampo e attacco, due esterni di centrocampo che svolgono entrambe le fasi e due punte, una molto fisica (Zapata) e una più tecnica e rapida (Ilicic o Muriel).
É una squadra che inizia le sue azioni offensive coinvolgendo i tre difensori che si portano sempre quasi allʼaltezza del centrocampo (il portiere non viene mai coinvolto nella fase di costruzione), e con la licenza di potersi portare anche in zona offensiva. Inoltre, i tre uomini di difesa, allargandosi quasi sulla linea laterale, partecipano attivamente alla costruzione del triangolo sul lato insieme a un interno e ad un esterno di centrocampo, soluzione cercata continuamente in fase di impostazione.
Una delle caratteristiche principali del gioco dellʼAtalanta è il grande movimento senza palla: tutti gli interpreti in campo infatti, sono in continuo movimento e sono pronti a scambiarsi la posizione con il compagno, al fine di liberare lo spazio alle proprie spalle e favorire lʼinserimento (esempio: Zapata si allarga spesso sullʼesterno, permettendo a Gosens di inserirsi).
La squadra cerca principalmente il gioco sulle corsie laterali dalle quali poi fanno partire traversoni verso lʼarea di rigore oppure cercano di accentrare lʼazione con giocate individuali verso lʼarea. Unʼaltra soluzione molto gettonata in fase di finalizzazione è lo scambio rapido (dai e vai) in zona di rifinitura per superare la linea di difesa.
Difensivamente è una squadra molto solida e che difende, a zona, sempre minimo con 8 uomini tutti molto vicini e compatti (proprio questo può essere un punto debole in quanto spesso lasciano molto spazio sul lato debole).
LʼAtalanta, a prescindere dallʼavversario, cerca sempre di applicare il proprio gioco e i propri dettami tattici dal primo allʼultimo minuto (le uniche occasioni in cui questo non succede sempre è quando si trovano in grande vantaggio).

Fase di possesso
La costruzione inizia sempre con i tre difensori centrali che si allargano molto, avanzano e scambiano il pallone o con uno degli interni di centrocampo (Freuler è il principale bersaglio [per approfondimento vedi network analysis]) o con Gomez che si abbassa moltissimo per ricevere (il portiere non viene mai coinvolto in questa fase, pertanto non si gioca mai il pallone in area di rigore o immediatamente fuori da questa).

Lo scambio della sfera poi si sposta sempre verso una delle due corsie laterali dove la dea cerca principalmente di costruire un triangolo composto da DC-CC-EST, nel tentativo di avere la superiorità sul lato e poter attaccare la profondità grazie anche allo spazio lasciato libero alle spalle dellʼesterno (è da sottolineare come in questa fase, lʼinterno di centrocampo e il difensore centrale tendono a scambiarsi di posizione con questʼultimo che ha anche la libertà di poter spingersi in avanti).
Se il gioco sul lato riesce e cʼè quindi la possibilità di attaccare sulla corsia, la soluzione privilegiata sarà il traversone verso il limite dellʼarea o il cross in mezzo verso Zapata che è sempre molto bravo a smarcarsi nel cuore dellʼarea di rigore (è abile sia a tagliare sul primo palo che a farsi trovare pronto sul secondo).
Se invece non cʼè spazio sullʼesterno, la palla viene riportata in zona centrale (con giro-palla o azione individuale) e in questo caso le possibilità sono due: o ribaltando il lato provando a sfondare sullʼaltro esterno, oppure cercano lo scambio rapido in zona di rifinitura nel tentativo di superare la linea difesa imbucando la palla alle sue spalle (in questo caso attenzione a Zapata che è molto bravo a fare da sponda e a Gomez che è bravissimo a buttarsi in area rompendo la linea difensiva).
In caso di rinvio dal fondo, il portiere raramente gioca sul corto in quanto preferisce lanciare lungo verso Zapata (soprattutto quando la squadra è in vantaggio): se lʼattaccante colombiano riesce a vincere il duello aereo e/o a servire un compagno, il possesso viene consolidato e lʼazione viene costruita come sopra.
Il tiro da fuori/limite dellʼarea non è una delle soluzioni preferite dagli uomini di Gasperini che lo provano solamente quando cʼè tanto spazio per eseguirlo o quando sono in situazione di grande vantaggio.
Unʼaltra soluzione poco gettonata dallʼAtalanta è il lancio lungo: al momento della stesura di questo report, la dea risulta essere la penultima squadra per lanci lunghi eseguiti a partita (di meno ne fa solo il Sassuolo).
Da notare come in questa fase la linea di difesa resti sempre molto alta (può arrivare anche oltre il centrocampo) rendendo la squadra molto corta e partecipi attivamente alla costruzione della manovra.

Transizione positiva e smarcamento preventivo
Quando la palla viene recuperata in zona difensiva, la squadra cerca di ripartire in velocità solo quando chiaramente possibile (esempio: palla recuperata sulla trequarti difensiva o a centrocampo): in questo caso, provano anche a sfruttare lo smarcamento preventivo dellʼunica punta rimasta in avanti e che non partecipa alla fase difensiva. Se ciò invece non è possibile (esempio: palla recuperata in area di rigore o al limite di questa), Gomez e compagni preferiscono consolidare il possesso, sistemandosi bene in campo e provando a costruire lʼazione nel loro classico modo (vedi fase di possesso).

Fase di non possesso
In caso di costruzione dal basso, la squadra cerca di impedire il giro-palla avversario portando una pressione ben organizzata e che inizia con i due terminali offensivi più Gomez e, allʼoccasione, si aggiungono a questa anche i due interni di centrocampo.

Quando la palla è sul lato o comunque in un punto di campo nel quale è “potenzialmente recuperabile”, i neroazzurri provano a raddoppiare il portatore nel tentativo di strappargli il pallone.
Se la palla non viene recuperata con la pressione e arriva nei pressi del centrocampo, gli interni della linea mediana arretrano portandosi verso il limite dellʼarea di rigore e tra questi si abbassa Gomez formando così una linea a tre piatta.
Gli esterni di centrocampo invece, si abbassano sulla linea dei difensori creando così uno schieramento di cinque uomini, molto vicini lʼuno allʼaltro (questa vicinanza, fa sì che il lato debole sia sempre libero e quindi sfruttabile dagli avversari), che difende a zona.

Sul rinvio dal fondo o sui lanci lunghi in avanti degli avversari, si registra una sistematica uscita in marcatura di uno dei tre difensori centrali (solitamente quello situato al centro della linea di difesa) che tenta l’anticipo e/o va al duello di testa con l’avversario: questo movimento libera tanto spazio alle spalle del difensore, rendendo quindi temporaneamente vulnerabile la difesa in quella zona di campo.
Alla fase difensiva partecipano in totale dieci uomini, l’unico che non vi prende parte è l’attaccante più lontano dal centro del gioco che resta alto a fare smarcamento preventivo.

Transizione negativa e copertura/marcatura preventiva
Appena la palla viene persa, la squadra tende a optare quasi sempre per la copertura, evitando quindi la ri-aggressione per il recupero immediato della sfera (questa avviene solamente quando la sfera viene persa sulla corsia laterale e/o in zona avanzata di campo).

Swot Analysis

  • Punti di Forza:
  • Scambi nello stretto;
  • Pressione Costante;
  • Qualità di Gomez, Ilicic e Zapata;
  • Esterni sempre pronti a spingere.
  • Punti deboli:
  • Distanza tra centrocampo e difesa in transizione negativa;
  • Tanti uomini impegnati in fase offensiva;
  • Difensore che esce sempre in anticipo lasciando spazio alle sue spalle.
  • Opportunità:
  • Invogliare l’uscita del difensore centrale e attaccare lo spazio alle sue spalle;
  • Pressare Gomez in fase di costruzione per rendere più complicata la giocata.
  • Rischi:
  • Essere schiacciati dalla pressione;
  • Subire sulle corsie laterali;
  • Essere puniti con giocate individuali degli uomini con più qualità (Gomez, Ilicic, Zapata)

Uomo chiave ‒ Alejandro “Papu” Gomez
Alejandro Dario “Papu” Gomez, classe ʼ88, nazionalità argentina, altezza 1.65cm ‒ peso 65kg, piede preferito: destro.
É sicuramente lui il fulcro del gioco dei bergamaschi, nonché il giocatore più tecnico di tutta la rosa a disposizione di Mister Gasperini.
Gomez parte come trequartista dietro le due punte ma, nello svolgimento del gioco, si muove moltissimo anche tra la linea di difesa e quella di centrocampo: lʼargentino infatti, si abbassa spesso tra i due interni di centrocampo per ricevere il pallone dai difensori e dettare quindi i tempi dellʼazione.
Come si può vedere anche dalle sue heatmaps, (a sinistra quella contro il Lecce, a destra quella contro il Sassuolo) è un calciatore che svaria molto su tutto il fronte dʼattacco con preferenza per il lato sinistro del campo dal quale può partire palla al piede puntando gli avversari o tentare la conclusione con il destro sia da fuori che dà dentro lʼarea di rigore (vedi grafico dopo le heatmaps).

Il fatto che si muova molto in campo e tra le linee, rende difficile la sua marcatura e questo compensa un fisico non eccezionale e che risulta essere il suo più grande tallone d’Achille (soffrirebbe sicuramente molto una marcatura aggressiva e fisica).
É un calciatore molto rapido e dotato di una velocità di base superiore alla media: quando parte in percussione palla al piede è molto difficile fermarlo.
É dotato di una ottima capacità di lettura del gioco e questo gli permette non solo di servire i compagni al momento e nel modo giusto ma anche di capire in anticipo cosa sta per succedere e quindi muoversi nel modo corretto prendendo in contropiede gli avversari (è bravissimo nell’attaccare l’area di rigore, soprattutto da zona centrale, per ricevere la palla alle spalle della linea dei difensori).
Oltre a giocare come trequartista, può anche fungere da seconda punta accanto a Zapata.

Network analysis

Figura 1 – Passaggi effettuati vs Sassuolo
Figura 2 – Passaggi effettuati vs Lecce

A cura di
Dott. Alessandro Imbrogno e Dott. Domenico Scognamiglio

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