Scoprire se il proprio peso è davvero nella norma è una domanda che in molti si pongono. Ma quanto è affidabile il BMI, ovvero l’Indice di Massa Corporea? In questo articolo ti spieghiamo cos’è, come si calcola secondo i metodi tradizionali e con la nuova formula proposta da Oxford, e soprattutto quali sono i limiti e le alternative più aggiornate per valutare correttamente la tua composizione corporea.
Cos’è il BMI e perché è importante
Ti sei mai chiesto se il tuo peso è davvero adeguato rispetto alla tua altezza? Uno dei parametri più utilizzati per rispondere a questa domanda è il BMI, acronimo di Body Mass Index, conosciuto in italiano come Indice di Massa Corporea. Si tratta di un criterio antropometrico largamente impiegato sia in ambito clinico che sportivo per classificare il peso corporeo di un soggetto, mettendolo in relazione con la sua altezza.
Il calcolo è molto semplice: basta dividere il peso espresso in chilogrammi per il quadrato dell’altezza in metri. Ad esempio, se pesi 80 kg e sei alto 1,85 m, il tuo BMI sarà : BMI = 80 / (1,85 × 1,85) = 23,4
Con un valore di 23,4 ti trovi nella fascia del normopeso, secondo i parametri forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Le categorie del BMI
In base al valore ottenuto dal calcolo del BMI, è possibile classificare il peso corporeo in quattro categorie principali:
- Sottopeso: BMI < 18,5;
- Normopeso: BMI tra 18,5 e 24,9;
- Sovrappeso: BMI tra 25 e 29,9;
- Obeso: BMI ≥ 30.
Questa classificazione può differire leggermente tra uomini e donne, poiché le differenze ormonali e strutturali incidono sulla distribuzione della massa grassa e magra.
I limiti del BMI classico
Nonostante la sua diffusione, il BMI presenta alcuni limiti importanti. Questo indice, infatti, non tiene conto della composizione corporea: non distingue tra massa grassa e massa muscolare. Due persone con lo stesso BMI potrebbero avere corpi molto diversi; un atleta muscoloso, ad esempio, potrebbe risultare “sovrappeso” pur avendo una percentuale di grasso corporeo molto bassa.
Ecco perché il BMI è utile come primo indicatore, ma non può essere considerato una valutazione completa dello stato di salute fisica di un individuo.
Il nuovo BMI secondo Oxford
Per superare queste limitazioni, alcuni ricercatori della Oxford University, tra cui il professor Nick Trefethen, hanno proposto una nuova formula che tiene conto anche delle proporzioni del corpo umano e corregge le distorsioni per chi ha stature molto alte o molto basse.
La nuova formula è: Nuovo BMI = 1,3 × peso (kg) / altezza^2,5 (m)
Ad esempio, per una persona che pesa 80 kg e misura 1,85 m, il calcolo sarà : 1,3 × 80 / (1,85)^2,5 ≈ 104 / 4,625 = 22,48
Anche in questo caso, il risultato rientra nella fascia del normopeso, ma il dato è leggermente più preciso, poiché corregge l’errore sistematico che penalizzava le persone alte o basse.
Perché il nuovo BMI è più preciso
Con il calcolo classico, chi è molto basso rischia di sottovalutare la propria percentuale di grasso corporeo, mentre chi è molto alto risulta più “grasso” di quanto non sia in realtà . Il nuovo metodo mira a dare una stima più realistica del vero stato di forma, offrendo un supporto più affidabile per l’analisi nutrizionale e l’elaborazione di piani di allenamento personalizzati.

Quali alternative esistono al BMI?
Se vuoi una valutazione ancora più precisa, puoi ricorrere a:
- Plicometria: misura dello spessore del grasso sottocutaneo;
- Bioimpedenziometria: stima della composizione corporea (massa magra, massa grassa, acqua);
- Dexa scan: metodo altamente preciso ma costoso, usato soprattutto in ambito clinico.
Conclusione
In definitiva, il BMI è un indicatore utile, ma non infallibile. Utilizzare sia il calcolo tradizionale che la nuova formula proposta da Oxford può offrire una visione più completa e meno approssimativa del proprio stato corporeo. Tuttavia, per una vera valutazione della composizione corporea, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista del settore: un biologo nutrizionista, un medico sportivo o un personal trainer specializzato potranno guidarti nella lettura corretta dei dati e nella definizione di un piano personalizzato.
Riferimenti Bibliografici
- Gallagher D., et al. – Healthy percentage body fat ranges: an approach for developing guidelines based on body mass index. The American Journal of Clinical Nutrition – 2000
- Trefethen, N. – New BMI formula: Oxford professor suggests better calculation. University of Oxford – 2013