âLa CSR è la capacitĂ di coniugare il profitto con lâattenzione allâambiente e al sociale. Non è unâattivitĂ tattica o residuale e non può essere considerata uno strumento per risolvere problemi contingenti. Ă una scelta strategica capace di incidere sui piani dellâorganizzazione nel breve, medio e lungo periodoâ.
La Corporate Social Responsibility, acronimo di CSR (in italiano ResponsabilitĂ Sociale dâImpresa -RSI-) è divenuta, soprattutto a seguito della pandemia Covid-19, una prioritĂ nella strategia delle organizzazioni di tutto il mondo. Il sondaggio pubblicato su Word Economic Forum, infatti, ha rilevato che âNearly 9 in 10 people globally want a more Sustainable and Equitable World Post COVID-19â: lâessere responsabile a livello sociale, per unâorganizzazione, non è piĂš sufficiente.
Il âfare impresaâ con responsabilitĂ sociale, si riflette anche nel moderno mondo dello sport, in cui, le societĂ sportive sono divenute delle vere e proprie imprese e organizzazioni dando vita al settore della Sport Industry.
Che ci fosse un legame tra sport e societĂ , è cosa giĂ nota, infatti, quando nel 1948 fu approvata e pubblicata ÂŤThe Universal Declaration of Human RightsÂť, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), aveva giĂ compiuto mezzo secolo. Nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sono sanciti principi ed esplicitati obiettivi che la Carta Olimpica aveva sposato cinquantâanni prima e sui quali fondava la sua missione. Lo sport, il gioco, lâattivitĂ fisica hanno un ruolo educativo, formativo e sociale, insegna cosa sia la giusta morale e concorre alla formazione educativa dellâindividuo. âNella nostra epoca, dominata da un dilagante processo di globalizzazione, anche le organizzazioni sportive professionistiche sono diventate fulcri di grande potere sociale, politico ed economico. Nello stesso tempo mai come oggi la societĂ si mostra ricettiva agli input, palesi o subliminali: perciò è ben evidente che gli interpreti del mondo dello sport sono portatori di precisi doveri, ovvero di una eccezionale responsabilitĂ socialeâ.
Per proseguire e per poter approfondire -in futuro- la CSR nel mondo dello sport, è fondamentale fare chiarezza su tale concetto e su come si sia evoluto nel corso del tempo. Cosâè la Corporate Social Responsibility?
La nostra società è sempre stata orientata a pensare che ogni azienda, aldilĂ del proprio obiettivo imprenditoriale e mercato di riferimento, operasse prevalentemente per il conseguimento del profitto; da qualche tempo, questâottica sta mutando e si sta iniziando a osservare lâimpresa, non piĂš come una mera produttrice di profitto, bensĂŹ come unâorganizzazione produttrice di valore. Naturalmente, dietro questa affermazione, vi è un concetto complesso di âcreazione di valoreâ che, per il momento, si può sintetizzare asserendo che lâobiettivo delle organizzazioni è quello di continuare le proprie attivitĂ ponendo una maggiore attenzione allâimpatto che le stesse hanno sul capitale ambientale, sociale ed umano.
La CSR non gode di una definizione univoca e come spesso accade, è al centro di numerosi dibattiti, ma si può affermare che è il connubio delle responsabilitĂ sociali, economiche e ambientali verso gli stakeholder dellâorganizzazione al fine di salvaguardare il patrimonio sociale, economico e ambientale per le future generazioni.
La CSR non è un concetto moderno, muta in relazione al ruolo dellâimpresa nella societĂ di ogni epoca; trova le sue origini durante la rivoluzione industriale ed è connessa, naturalmente, allâimportante fenomeno della globalizzazione che si sviluppa tramite una serie di trasformazioni in molteplici e differenti settori, in particolare quello tecnologico. Infatti, âla rapida diffusione della tecnologia, della comunicazione e dellâinformazione, ha eliminato le barriere geografiche e ha ridotto le distanze [âŚ] I ritmi dellâinnovazione tecnologica dettano quelli della concorrenza e le imprese vedono le posizioni di vantaggio erodersi con una rapiditĂ prima sconosciutaâ.
Il tema della Corporate Social Responsibility fu preso seriamente in considerazione, solamente intorno agli anni â50 nella SocietĂ Americana con Bowen, padre fondatore della CSR che la definĂŹ come âlâobbligo degli uomini di affari di perseguire quelle politiche, di prendere quelle decisioni, di seguire quelle le linee di azione che sono desiderabili in funzione degli obiettivi e dei valori riconosciuti dalla societĂ â.
CosĂŹ, alcuni manager e di riflesso le loro aziende, iniziarono ad attuare qualche iniziativa filantropica focalizzandosi sulle questioni sociali, quali: condizioni lavorative, salute e sicurezza degli operai. Per la prima volta, si andava oltre quella che era la massimizzazione dei profitti. La prima visione âmodernaâ della ResponsabilitĂ Sociale dâImpresa, si ebbe nel 1979 grazie allâeconomista Carroll secondo cui le organizzazioni non avevano solamente responsabilitĂ economiche e legali, ma anche etiche e filantropiche(discrezionali). Focalizzatosi, quindi, sulle relazioni che spesso intercorrono tra societĂ e impresa, teorizzò la Piramide della CSR:
- ResponsabilitĂ economica: obiettivo primario e fondamentale per lâimpresa è quello di creare profitto;
- ResponsabilitĂ legale: lâazienda deve essere rispettosa delle norme;
- ResponsabilitĂ etica (volontaria): lâorganizzazione deve impegnarsi ad attuare comportamenti etici in maniera volontaria;
- ResponsabilitĂ filantropica (volontaria): lâimpresa assume una responsabilitĂ che va oltre le situazioni commerciali, economiche ed imprenditoriali: la filantropia abbraccia tutte le attivitĂ volontarie discrezionali delle imprese.
Carroll introdusse tale concetto nel 1979 ma nel 1991 evidenziò che la CRS non è strutturata gerarchicamente, ma le aziende devono operare nel mercato di riferimento responsabilmente per fare profitto, rispettando le leggi, adottando comportamenti etici ed essendo âun buon cittadino del mondoâ.
Le teorie che si susseguirono nel corso degli anni furono molteplici. Nel 1994, John Elkington fondatore dellâorganizzazione internazionale Sustain Ability, coniò la terminologia âTRIPLE BOTTOM LINEâ e affermò che unâimpresa, per essere realmente responsabile dal punto di vista sociale e per generare e avere un vantaggio competitivo, deve impostare principalmente la strategia dâimpresa unendo tre sfere: economica (profitto), ambientale (lâimpatto che lâorganizzazione può avere sullâambiente) e sociale (lâimpatto che lâorganizzazione può avere sulla comunitĂ ).
Un modo alternativo per denominare tale teoria è 3P: Profit, Planet, People.
Con lâevoluzione del concetto di Corporate Social Responsibility, con il continuo e repentino mutamento della societĂ e dei mercati, con lâandare del tempo e della letteratura e con lâattenzione crescente che sta avendo a livello internazionale, si assistite a un ampliamento delle responsabilitĂ delle organizzazioni -sportive e non- anche dal punto di vista dello sviluppo sostenibile:Â essere socialmente responsabili significa soddisfare e rispondere pienamente alle aspettative economiche, sociali e ambientali degli stakeholder.
Riferimenti Bibliografici
Carroll A.B., – âThe Pyramid of Corporate Social Responsibility: Toward the Moral Management of Organizational Stakeholdersâ – 1991;
Perrini F., Tencati A., – âCorporate Social Responsibility. Un nuovo approccio strategico alla gestione d’impresaâ â 2011;
Mennea P.P., – âIl Doping Nello Sport. Normativa Nazionale e Comunitariaâ – 2008;
Merli R., – âLa responsabilitĂ Sociale dâimpresa: aspetti teorici e strumenti operativiâ â 2012;
A cura di
Dott.ssa Annapaola Biondo
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