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Mancano solamente 100 giorni ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, rinviati al 23 luglio 2021 a causa del Covid-19 che ha inginocchiato l’intera umanità. Se inizialmente gli Olympic Games 2020 erano nati come un inno alla sostenibilità, mai come oggi, a causa della pandemia, si può affermare che sono diventati la “celebrazione dell’umanità, del coraggio e della resilienza […] che congiungeranno gli atleti provenienti da tutte le parti del mondo e contribuiranno a riunire un mondo sfregiato”.
Nel dicembre del 2016, l’Università di Harvard, in collaborazione con il World Economic Forum, pubblicò uno studio con cui offrivano dei suggerimenti per la progettazione di Tokyo 2020 al fine di massimizzare la sostenibilità, la circolazione delle risorse e la riduzione degli sprechi, ottimizzando i costi. Il tutto, basato su ricerche scientifiche approfondite e best practice globali per la gestione degli eventi, focalizzandosi, in particolare, sulla costruzione e progettazione degli impianti, il trasporto durante i Giochi, l’energia e la gestione dei rifiuti: Tokyo 2020 potrebbe essere l’evento più sostenibile della storia dei Giochi Olimpici. Sia i Giochi Olimpici che i Giochi Paralimpici sono i più grandi eventi sportivi al mondo e, in quanto tali, hanno un impatto rilevante non solo sul mondo sportivo, ma anche sulla società, sull’economia e sull’ambiente. Tokyo 2020 ha così fornito la sua definizione sul concetto di Sostenibilità degli Olympic Games “Be better, together – for the planet and the people” con l’obiettivo non solo di contribuire, attraverso i Giochi, alla realizzazione degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile SGDs, ma anche lasciare in eredità, per il futuro, il concetto di sostenibilità ai Giochi Olimpici e Paralimpici.
Nel marzo 2019 è stato pubblicato, dal team di Tokyo 2020, il Sustainability Progress Report che evidenzia e riassume i progressi realizzati nel 2018, nell’attuazione dei 5 punti prefissati nel piano di sostenibilità:
- Cambiamento climatico: promuovere il massimo risparmio energetico e l’uso di energie rinnovabili, verso zero emissioni di carbonio;
- Gestione delle risorse: porre fine allo sfruttamento delle risorse, diminuire gli sprechi, usando il principio delle 3R “ridurre, riutilizzare, riciclare”;
- Ambiente naturale e biodiversità: contribuire alla creazione di un nuovo sistema urbano che migliori il comfort e la resilienza guardando avanti verso l’eredità, ripristinando una rete ecologica;
- Diritti umani, lavoro e pratiche commerciali eque: incorporare diversità ed inclusione, rispettare i diritti umani e garantire pratiche commerciali eque prive di corruzione o casi di anti-concorrenza;
- Coinvolgimento, cooperazione e comunicazione: garantire la partecipazione e la cooperazione, oltre i confini e le generazioni.
Tutto si basa sulla strategia dell’economia circolare, valida alternativa ad un’economia lineare tradizionale (fabbricazione, uso, smaltimento) in cui si mantengono in uso le risorse il più a lungo possibile, viene estratto il massimo valore durante l’uso e quindi vengono recuperati e rigenerati tutti i prodotti e i materiali alla fine del loro ciclo di vita utile. In numeri, infatti, è stato previsto che il 99% dei beni acquistati per Tokyo 2020 sarà riutilizzato o riciclato e che vi sarà una drastica riduzione dell’uso di plastica monouso e il 65% dei rifiuti che verranno generati durante i Giochi saranno, anch’essi, riutilizzati o riciclati. Per la prima volta nella storia, vi è un concetto di riciclo applicato a 360 gradi con lo scopo di creare un’eredità Olimpica duratura e sostenibile da condividere con il mondo.
L’Olympic Village Plaza è stato costruito utilizzando il legno, donato dai governi locali e che, dopo il suo smantellamento, sarà restituito per uso comunitario alla conclusione dei Giochi Olimpici; le medaglie Olimpiche sono state realizzate grazie alla donazione, da parte della comunità Giapponese, di materie prime elettroniche di consumo (clicca qui per vedere il design delle medaglie), i podi, invece, sono stati creati con la raccolta di bottiglie plastica riciclabili e, strano a credersi, anche le divise dei tedofori sono state in parte prodotte dal riciclo di bottiglie di plastica. Per quanto concerne, invece, la torcia Olimpica è stata prodotta utilizzando i rifiuti di alluminio provenienti dagli alloggi temporanei costruiti successivamente al terremoto del Giappone orientale; la sua fiamma sarà alimentata dall’idrogeno che non emette CO2 quando viene bruciato. Al fine di rendere più responsabile e sensibile il vasto pubblico dei Giochi, ma anche gli atleti, verso la riduzione di CO2, saranno utilizzati veicoli a emissioni zero, compresi i veicoli elettrici a celle a combustibile. Per tagliare al minimo i costi, il 58% degli impianti sportivi saranno o già esistenti – già sfruttati per i precedenti Giochi Olimpici – oppure temporanei.
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Riferimenti bibliografici
IOC Sustainability Progress Update A review of our 2020 objectives
Potential Circular Economy strategies for the Tokyo 2020 Olympics, Harvard & World Economic Forum research project
Sustainability Progress Report, Tokyo 2020
A cura di
Dott.ssa Annapaola Biondo
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