Le Olimpiadi di Tokyo sono per il presidente del CIO Thomas Bach “la luce in fondo al tunnel” del Coronavirus, ma per arrivarci c’è ancora un lungo tratto di strada al buio.
Lo sanno bene i protagonisti del mondo dello sport, e del calcio, che per i 75 anni del Corriere dello Sport e Tuttosport si sono confrontati in una maratona digitale, SportLab, sul futuro dell’industria dello sport mettendo a confronto idee e proposte.
“Lo sport ha dimostrato di essere un fattore importante per ricostruire la società“, sottolinea Thomas Bach, che in questi giorni ha partecipato alla prima riunione coordinatrice di Milano-Cortina 2026. “Saranno Giochi con un occhio attento all’eredità e alla sostenibilità. È un nuovo approccio, che renderò anche i Giochi olimpici 2026 adatti a un mondo post Coronavirus”.
Nonostante tutto, Bach si dice convinto che “in questo difficile periodo si possano organizzare grandi eventi sportivi in sicurezza”. Quello che, in attesa di Tokyo, spera il calcio italiano. “Speriamo che il Covid-19 finisca presto, non se ne può più”, è lo sfogo del CT della Nazionale, Roberto Mancini, consapevole però che “ci vorrà tempo per rialzarsi”. “Tra poco sarà più di un anno che gli stadi sono vuoti e i club hanno bisogno dei soldi del botteghini – osserva il tecnico azzurro – Penso che si potrebbe fare entrare più gente negli stadi: se possono stare in mille in un settore, allora si possono aprire più settori. E non capisco come facciano a definire essenziali alcune attività e altre meno: per me lo è il calcio”, dove ricorda per altro che “lavorano tantissime persone con stipendi normali, non ci sono solo allenatori e giocatori”.
“Eravamo già in difficoltà prima del Covid, poi da marzo abbiamo perso la parte ticketing e vissuto la riduzione delle sponsorizzazioni – è l’analisi del presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino. Abbiamo lavorato su qualcosa di sconosciuto, il risultato è buono e oggi abbiamo ancora delle partite aperte: speriamo di fare una trasformazione radicale del sistema serie A con l’ingresso dei fondi”.
Un “arricchimento” per Guido Fienga, AD della Roma: “Stiamo scegliendo un partner, non solo un finanziatore – sostiene – È un ingresso con una quota di minoranza, gli si riconosce di avere competenze che oggi non ci sono per fare qualcosa di diverso”.
Quello che auspica anche il presidente dell’Inter, Steven Zhang, “perché la fruizione del calcio va oltre i classici 90 minuti”. Senza perdere di vista il Fair Play Finanziario, che “non è perfetto – sottolinea l’AD del Milan Ivan Gazidis – ma importante”.
Come lo è “lavorare tutti insieme: serve sinergia – conclude – dobbiamo accostarci a tutto questo con mente aperta. E collaborare tutti insieme”. (ANSA).
A cura di
Redazione
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