Lo sport di base riparte ma in sicurezza: ognuno protegge tutti. Questo lo slogan che ci accompagnerà fino a quando la curva epidemiologica della pandemia Covid-19 non mostrerà un’ulteriore discesa.
Il 25 maggio, dopo quasi 80 giorni di stop, ripartiranno l’attivitĂ sportiva di base e l’attivitĂ motoria in genere svolte presso palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati, fatta eccezione per alcune regioni come ad esempio la Lombardia, il cui presidente di Regione Attilio Fontana, ha deciso di prolungare la chiusura di piscine e palestre per un’altra settimana.
Per la ripartenza dell’attività fisica non agonistica, l’Ufficio per lo Sport, sentita la FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana), ha pubblicato le linee guida sulla modalità di svolgimento degli allenamenti degli sport di squadra e lo sport di base che puoi consultare sul sito ufficiale del Governo.
Il periodo di lockdown che siamo stati costretti a vivere causa Coronavirus, ha avuto un forte impatto negativo sulla Sport Industry: ha imposto, a tutti gli sportivi professionisti e non, un periodo di stop forzato per il bene della comunità italiana, anche se, praticare regolarmente attività fisica comporta da sempre benefici al corpo, alla mente e al sistema sanitario che risparmierebbe circa 2.3 miliardi di euro all’anno (ilSole24ore).
In questi mesi, in cui molte società sportive sono state obbligate ad abbassare le saracinesche, la voglia di fare sport non è cessata: le persone hanno trasformato la propria abitazione in una piccola palestra acquistando online tutte le attrezzature necessarie per un allenamento domestico, segnando così, un cambiamento importante nell’industria del fitness e wellness che in Italia vale circa 10 miliardi di euro.Come puoi osservare sull’infografica Istat, sono più di 20 milioni gli italiani che praticano attività sportiva e devi sapere che lo sport in Italia ha un valore di 30 miliardi di euro: purtroppo, dall’inizio dell’emergenza coronavirus, lo sport ha subito una diminuzione dell’attività del 24% che corrisponde ad una perdita di 7 miliardi di euro, perdita importante e significativa anche perchè è necessario considerare, che i mesi di chiusura forzata, corrispondono a quelli con un’intensa attività sportiva e che incidono sul totale annuo del 15%.
Luca Pancalli (Presidente del Comitato Paralimpico Italiano) riguardo la ripartenza della Sport Industry, durante il 2° webinar gratuito promosso da “MGP Sport Consulting” ha affermato che tutto il mondo sta vivendo e ha vissuto questo periodo con grande apprensione e dopo aver superato l’emergenza del virus, ci aspetterà una fase molto critica: “lo sport, avrà bisogno di cure, sostegno e riabilitazione”.
Molte società , istruttori di fitness e sportivi, in questi mesi, hanno provato ad ovviare alla chiusura delle palestre, sfruttando le piattaforme online per non rinunciare al proprio lavoro e all’attività fisica: corsi di yoga, pilates, functional training e così via.
Ma quale sarà il futuro delle società sportive? Il coronavirus ha cambiato il modo di fare sport? Le palestre e i circoli sportivi reggeranno il confronto con l’home fitness?
A cura di
Dott.ssa Annapaola Biondo e Dott.ssa Nunzia Spaltro
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