Valutazione funzionale: criteri per i test
Perché è importante fare valutazione funzionale?
Per impostare e monitorare i programmi di un qualsiasi piano di allenamento, che sia sportivo o che abbia come obiettivo la semplice ricerca del wellness, del benessere, è fondamentare fare una valutazione iniziale per individuare i punti di forza e di debolezza del soggetto, nell’ambito dello sport o dell’attività a cui partecipa.
Permette di valutare l’efficacia del programma, per vedere se la prestazione o la riabilitazione stanno migliorando e se si stanno verificando gli adattamenti fisiologici desiderati.
Inoltre, può fornire un aiuto ergogenico in quanto agisce incentivando e motivando il soggetto tramite obiettivi a breve termine. Può indirizzare la diagnosi e la prognosi di varie condizioni patologiche.
Permette di valutare se si è pronti a riprendere l’allenamento o le gare, sviluppa le conoscenze nei confronti di uno sport o un’attività, risponde a domande poste dalla ricerca scientifica e selezionare e ricercare un talento sprotivo.
Le fasi di un test sono:
- Selezione del test;
- Somministrazione de test: in cui si ha l’organizzazione e l’esecuzione del test;
- Interpretazione dei risultati;
- Divulgazione.
Nella fase di selezione. per essere però efficaci, i test di valutazione devono essere specifici e validi e le misure che ne risultano devono essere riproducibili e sensibili alle modificazioni della prestazione.
Per specificità s’intende che le valutazioni devono mimare la forma dell’esercizio in esame. I fattori da considerare quando si programmano i protocolli dei test sono:
- Gruppi muscolari, tipo di attività ed ampiezza dei movimenti richiesti;
- Intensità e durata dell’attività;
- Sistemi energetici reclutati;
- Forze resistive incontrate.
Per validità s’intende quanto un test misura ciò che si intende misurare.
La riproducibilità è il grado di concordanza tra una serie di misure. Può essere condizionata da aspetti tecnici (precisione e accuratezza) e aspetti biologici (variazioni cicliche e casuali).
La sensibilità indica il grado in cui le misure fisiologiche riflettono i miglioramenti della prestazione.
È importante valutare il rischio, identificando i pericoli. Ma anche, l’opportunità del test, quindi invasività, costi, grado di errore, il disturbo che può creare, l’effetto fatica.
Il protocollo può essere:
- Rettangolare: in cui il carico aumenta step by step, procedendo per livelli di intensità costante e difficoltà crescente, con intervalli per recuperare. Un esempio è il test di Wingate;
- Triangolare: quando il carico viene incrementato senza pause. Un esempio è il test di Leger;
- Trapezoidale: è come il triangolare ma si parte da un livello prestabilito in funzione delle caratteristiche del soggetto. Un esempio è la soglia anaerobica.
A cura di
Dott. ssa Marta Doria e Dott. Gianmaria Celia

Commenta con Facebook