Respirazione in piscina: esercizi e consigli utili

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Respirazione in acqua: tecniche ed esercizi per migliorare sicurezza, autonomia e controllo in piscina

Imparare a controllare la respirazione in acqua è uno degli aspetti fondamentali dell’ambientamento e della sicurezza natatoria, soprattutto nei bambini. In questo articolo scoprirai perché la respirazione consapevole è così importante in piscina, come allenarla e quali strategie adottare per sviluppare sicurezza, autonomia e controllo respiratorio durante le immersioni.

Dal momento in cui si immerge il viso in acqua, il controllo della respirazione diventa un’abilitĂ  cruciale. Il corpo è chiamato a un adattamento specifico, perchĂ© l’ambiente acquatico impone condizioni del tutto diverse da quelle a cui siamo abituati sulla terraferma. Nei neonati, ad esempio, è presente un riflesso respiratorio di difesa che impedisce loro di inspirare sott’acqua fino circa al sesto mese di vita. Questo riflesso innato, sebbene transitorio, dimostra quanto la respirazione acquatica sia un meccanismo da sviluppare progressivamente.

Quando ci si immerge, anche la vista subisce alterazioni. Sott’acqua è più difficile riconoscere oggetti e orientarsi visivamente, motivo per cui il corpo attiva un altro riflesso protettivo: la chiusura delle palpebre, che serve a proteggere l’occhio da eventuali corpi estranei o dal contatto diretto con l’acqua.

Gli obiettivi dell’educazione respiratoria in acqua

Uno degli obiettivi principali nei percorsi di ambientamento acquatico è rendere l’allievo autonomo nel controllo respiratorio. Questo significa:

  • Riuscire a immergere la testa senza il bisogno di chiudere il naso con le dita;
  • Saper espirare correttamente attraverso il naso e/o la bocca durante l’immersione;
  • Passare dall’espirazione sott’acqua all’inspirazione in superficie in modo fluido, evitando di inghiottire acqua o andare in affanno.

Questi passaggi, se ben allenati sin dalle prime esperienze in acqua, permettono di evitare atteggiamenti difensivi e automatismi scorretti (come il trattenere il respiro o chiudere il naso con la mano), che possono interferire con l’apprendimento natatorio o creare insicurezze.

Perché l’espirazione è più difficile sott’acqua?

Uno degli aspetti più delicati da apprendere è la corretta espirazione subacquea. L’acqua esercita una pressione maggiore rispetto all’aria, il che rende più faticoso svuotare i polmoni. Spesso, soprattutto nei principianti, l’espirazione risulta incompleta, con il rischio che l’inspirazione successiva avvenga troppo presto o in modo disorganizzato. Ecco perché la maggior parte degli esercizi iniziali punta a rendere naturale e costante l’espirazione, in particolare attraverso la bocca.

Chi ha imparato a gestire la respirazione in modo consapevole – alternando l’espirazione sott’acqua all’inspirazione in superficie – acquisisce maggiore fiducia, autonomia e fluidità nei movimenti.

Strategie pratiche per educare alla respirazione in acqua

Per superare eventuali difficoltà e impostare una respirazione efficace in ambiente acquatico, è importante integrare strategie ludiche, analogiche e sensoriali. Ad esempio:

  • Produrre suoni sott’acqua, come canticchiare o gorgogliare, aiuta l’espirazione attraverso il naso in modo naturale e giocoso;
  • Aprire gli occhi sott’acqua, anche solo per pochi istanti, migliora l’orientamento visivo, trasmette sicurezza e riduce il senso di disorientamento;
  • Utilizzare un linguaggio figurativo, come “immagina di soffiarti il naso sott’acqua”, stimola l’apprendimento attraverso l’immaginazione e rende i comandi piĂą comprensibili, soprattutto nei bambini.

Una competenza per tutti, non solo per chi deve imparare a nuotare

Anche chi sa già nuotare può trovarsi in difficoltà se non ha sviluppato un buon controllo respiratorio. Può capitare, ad esempio, di ingerire acqua durante il passaggio tra immersione e riemersione o di perdere il ritmo respiratorio durante l’esecuzione di una nuotata prolungata. In questi casi, è fondamentale ritornare agli esercizi base, migliorare la consapevolezza corporea e affinare le strategie respiratorie.

Non si tratta solo di acquisire una tecnica, ma di costruire una relazione positiva e sicura con l’ambiente acquatico. Sviluppare una respirazione funzionale in acqua permette di godere pienamente dell’esperienza natatoria, migliora la prestazione, riduce la fatica e, soprattutto, garantisce maggiore sicurezza.

Riferimenti Bibliografici

  • BrĂ©chat, P.H. et al. – Water-based exercise for cardiovascular and respiratory health. Sports Medicine and Rehabilitation Journal – 2010
  • Chatard, J.C.,Effect of fastskin suits on performance, drag, and energy cost of swimming. Medicine and Science in Sports and Exercise – 2003

A cura di
Dott.ssa Bernadette Anna Polito

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