Che cos’è il Sitting Volley?

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Sitting Volley: regole, campo, attrezzatura e benefici di uno sport inclusivo

Il Sitting Volley, o pallavolo da seduti, è uno degli sport adattati più affascinanti e inclusivi del panorama sportivo internazionale. Nato per offrire la possibilità di giocare a pallavolo anche a persone con disabilità, è oggi una disciplina che unisce atleti con e senza disabilità, promuovendo integrazione, collaborazione e rispetto. In questo articolo scoprirai le regole, le attrezzature e il campo da gioco, insieme a una panoramica completa su come funziona questo sport coinvolgente, che può essere praticato anche a scuola come attività motoria inclusiva.

Il Sitting Volley è una variante ufficiale della pallavolo tradizionale, pensata inizialmente per atleti con disabilità fisica, ma diventata oggi uno sport inclusivo a tutti gli effetti, praticato anche da persone normodotate. Il suo nome deriva dalla posizione in cui si gioca: da seduti a terra, senza l’utilizzo di carrozzine o altri ausili.

Rientra nella categoria dei giochi sportivi adattati, ovvero attività pensate per garantire accessibilità e partecipazione attiva a chi presenta difficoltà motorie, sensoriali o cognitive. Tuttavia, il Sitting Volley è anche una straordinaria opportunità educativa, che favorisce l’empatia, l’inclusione sociale e la collaborazione tra pari.

Le regole del Sitting Volley: come si gioca?

Il principio di base del gioco è simile a quello della pallavolo tradizionale: l’obiettivo è far passare la palla oltre la rete e farla cadere nel campo avversario. Ma con alcune differenze chiave:

  • I giocatori sono seduti sul pavimento e possono spostarsi utilizzando braccia e gambe;
  • Ogni squadra ha sei giocatori in campo, scelti tra i 12 a disposizione in rosa;
  • Ogni azione si conclude quando la palla tocca terra o esce dal campo;
  • Come nella pallavolo classica, ogni squadra ha a disposizione massimo tre tocchi per rinviare la palla, escludendo l’eventuale tocco del muro;
  • Non è consentito trattenere la palla, ma va colpita in modo pulito.

Il match si gioca al meglio dei 5 set. Ogni set si conclude a 25 punti, con almeno due punti di vantaggio sulla squadra avversaria.

Il campo e la rete: misure e caratteristiche

Il campo da gioco del Sitting Volley misura 10 metri di lunghezza per 6 metri di larghezza, suddiviso in due metà uguali dalla rete. La linea di attacco si trova a 2 metri dalla rete, più vicina rispetto alla pallavolo tradizionale per adeguarsi alla posizione seduta.

Anche l’altezza della rete è adattata:

  • 115 cm per gli uomini;
  • 105 cm per le donne.

Queste modifiche rendono lo sport accessibile, ma comunque tecnico e dinamico.

Attrezzatura: cosa serve per giocare

Per praticare Sitting Volley non servono strutture complesse. L’attrezzatura base include:

  • Una palla ufficiale, bianca, con una circonferenza di circa 65 cm (simile alla pallavolo tradizionale);
  • Pantaloni lunghi per ogni giocatore, soprattutto in competizioni ufficiali, per proteggere le gambe durante i movimenti sul pavimento;
  • Un pavimento regolare, sicuro e pulito per facilitare gli spostamenti da seduti.

Ruoli e tattiche di gioco

Anche nel Sitting Volley esistono i ruoli classici della pallavolo: palleggiatore, schiacciatore, centrale, libero. Tuttavia, data la posizione a terra, ogni movimento deve essere adattato e richiede una grande coordinazione e forza del tronco e delle braccia.

I giocatori di seconda linea non possono attaccare oltre la linea dei 2 metri. Ogni squadra può decidere, a seconda della situazione, se attaccare direttamente o passare la palla per costruire l’azione. La velocità e la traiettoria della palla, così come la precisione del palleggio, diventano fondamentali.

Valore educativo e inclusivo del Sitting Volley

Oltre all’aspetto sportivo, il Sitting Volley è un vero strumento educativo e sociale. Introdurre questa disciplina nelle scuole, nelle associazioni o nei progetti di educazione motoria permette di:

  • Promuovere la cultura dell’inclusione;
  • Lavorare sulla collaborazione tra pari;
  • Potenziare abilità motorie e coordinative;
  • Sensibilizzare i giovani al rispetto della diversità.

È anche un eccellente strumento per sviluppare l’equilibrio statico e dinamico, la percezione spaziale e la capacità di adattamento motorio.

Conclusione: un gioco per tutti, un’opportunità per crescere

Il Sitting Volley non è soltanto una variante della pallavolo: è uno strumento di partecipazione, uguaglianza e rispetto. Che si tratti di un’attività scolastica, di un laboratorio sportivo o di una vera e propria competizione, questo sport ha il potere di unire le persone attraverso il gioco, abbattendo le barriere fisiche e sociali.

Giocare da seduti non significa limitarsi, ma scoprire un nuovo modo di muoversi, competere e cooperare. Ed è proprio in questa prospettiva che il Sitting Volley si conferma come un’ottima proposta per costruire una cultura dello sport più accessibile, partecipativa e umana.

Riferimenti Bibliografici

  • De Volder, J., et al.Biomechanical aspects of Sitting Volleyball. European Journal of Adapted Physical Activity – 2019

A cura di
Dott. Gianmaria Celia

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