Pet Therapy: benefici, applicazioni e ruolo nell’attività motoria

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Pet Therapy: benefici, applicazioni terapeutiche e integrazione con l’attività motoria

La Pet Therapy è una pratica sempre più diffusa che unisce il benessere psicofisico all’interazione con gli animali. In questo articolo approfondiremo cos’è la Pet Therapy, quali sono i suoi benefici per adulti, bambini e anziani, in che modo può essere integrata all’attività motoria e quali sono le applicazioni più significative, come l’ippoterapia per l’autismo o la disabilità motoria. Scopri tutti i vantaggi documentati da ricerche scientifiche e come introdurre la Pet Therapy nei contesti educativi, terapeutici e riabilitativi.

Che cos’è la Pet Therapy?

La Pet Therapy, conosciuta anche come Interventi Assistiti con gli Animali (IAA), è una pratica dolce e non farmacologica che sfrutta l’interazione tra l’uomo e gli animali da compagnia a fini terapeutici, educativi e riabilitativi. Non si tratta di una terapia sostitutiva, ma di un valido supporto in grado di favorire miglioramenti fisici, emotivi, cognitivi e relazionali.

Il legame che si crea tra l’essere umano e l’animale è autentico, privo di giudizio, immediato. Questo rapporto profondo, fatto di contatto fisico, sguardi e presenza costante, ha effetti benefici misurabili sia sul corpo che sulla mente. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che l’interazione con un animale può ridurre lo stress, abbassare la pressione arteriosa, regolarizzare la frequenza cardiaca e migliorare l’umore.

I benefici psicofisici della Pet Therapy

I benefici della Pet Therapy sono molteplici e vanno ben oltre il semplice “piacere” di stare in compagnia di un animale. A livello fisiologico, si osservano:

  • Riduzione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca;
  • Abbassamento dei livelli di cortisolo (ormone dello stress);
  • Stimolazione della produzione di endorfine, dopamina e ossitocina;
  • Miglioramento della percezione corporea e dell’autoconsapevolezza;
  • Riduzione dell’ansia e della depressione.

Dal punto di vista emotivo e sociale, l’animale rappresenta un mediatore relazionale che favorisce l’apertura verso l’altro, aumenta l’autostima e migliora le capacità comunicative. Il contatto fisico con l’animale stimola l’integrazione sensoriale e facilita la regolazione emotiva, in particolare nei soggetti con fragilità psichiche o disturbi del neurosviluppo.

Pet Therapy e attività motoria: un connubio efficace

Integrare la Pet Therapy con l’attività motoria permette di amplificare i benefici di entrambi gli approcci. In particolare, il movimento stimolato dal gioco con l’animale o dalla semplice interazione contribuisce a:

  • Migliorare il tono muscolare;
  • Rafforzare la coordinazione motoria;
  • Aumentare l’autonomia;
  • Promuovere l’inclusione sociale;
  • Favorire il rilassamento post-attività.

Questa sinergia è particolarmente utile nei programmi riabilitativi, nei percorsi per bambini con disabilità motorie o intellettive, e nel trattamento di persone anziane che soffrono di solitudine o decadimento fisico.

Pet Therapy per anziani: una carezza contro la solitudine

Nelle strutture per anziani, la presenza di animali migliora significativamente la qualità della vita. Gli anziani coinvolti in programmi di Pet Therapy manifestano maggiore vitalità, miglioramento dell’umore, riduzione della depressione e un maggiore senso di utilità. Il gioco, le coccole e la cura dell’animale riportano equilibrio emotivo, stimolano la memoria e mantengono attive le funzioni cognitive.

Pet Therapy e autismo: il potere dell’empatia

Numerosi studi hanno dimostrato che i bambini con disturbo dello spettro autistico, coinvolti in programmi assistiti con animali, mostrano un miglioramento delle capacità attentive, della coordinazione e dell’autoregolazione. L’interazione con un cane, un cavallo o altri animali crea un ponte comunicativo spesso più accessibile rispetto a quello con gli esseri umani.

Crescere con un animale può contribuire allo sviluppo dell’empatia, alla costruzione di relazioni positive e al potenziamento delle abilità sociali e comunicative, favorendo l’integrazione nel gruppo.

L’ippoterapia: il cavallo come alleato nella riabilitazione

Una delle applicazioni più complete della Pet Therapy è l’ippoterapia. Introdotta in Europa dalla norvegese Elsebeth Bodtker negli anni ’50, è oggi ampiamente utilizzata per trattare numerose condizioni, tra cui:

  • Autismo;
  • Spina bifida;
  • Distrofia muscolare;
  • Dislessia;
  • Paralisi cerebrale infantile.

Il movimento tridimensionale del cavallo simula il cammino umano, stimolando il sistema nervoso e favorendo l’equilibrio, il controllo posturale, la coordinazione e la percezione del corpo nello spazio. L’andatura del cavallo obbliga chi è in sella ad adattarsi costantemente, migliorando così la propriocezione, la stabilità e l’organizzazione motoria.

Oltre agli aspetti motori, l’ippoterapia ha un impatto anche sul piano psicologico: aumenta l’autostima, stimola la socializzazione e favorisce l’acquisizione del linguaggio.

Conclusioni

La Pet Therapy è una straordinaria risorsa educativa, terapeutica e relazionale. Che si tratti di bambini con bisogni educativi speciali, adulti in riabilitazione o anziani che affrontano la solitudine, l’interazione con gli animali arricchisce, conforta e stimola. L’unione con l’attività motoria la rende un’esperienza ancora più efficace e significativa, capace di promuovere benessere a 360 gradi.

Riferimenti Bibliografici

  • Bachi, K.Equine-facilitated psychotherapy: The gap between practice and knowledge. Society & Animals – 2013
  • Cirulli, F., et al.Animal-assisted interventions as innovative tools for mental health. Annali dell’Istituto Superiore di Sanità – 2011

A cura di
Dott.ssa Marta Doria

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