Leggendo il termine “manovra di Valsalva” sicuramente tanti di voi si saranno chiesti il significato, però pensate che, se vi allenate in palestra, eseguite questo gesto più spesso di quanto immaginate. La manovra di Valsalva è quella sorta di apnea che (spesso inconsciamente) eseguite nel momento in cui dovete sollevare carichi pesanti o durante esercizi strutturali come Squat e Stacco da terra.

Quello che di fatto avviene è un’espirazione a glottide chiusa, ovvero i muscoli addominali e della cassa toracica si contraggono fortemente per espellere l’aria contro la gola chiusa.
La contrazione della muscolatura porta ad un aumento della pressione intraddominale contro la massa liquida, contribuendo a sostenere internamente la colonna vertebrale e riducendo le forze compressive in gioco, rendendo il sollevamento del carico molto più sicuro e semplice.


La manovra di Valsalva va bene per tutti?
Purtroppo no, perché presenta anche delle controindicazioni. Dobbiamo infatti tenere presente che la manovra fa alzare notevolmente anche la pressione intratoracica, la quale esercitando una forza compressiva sul cuore può rendere più difficoltoso il ritorno venoso, con tutti i problemi che ne conseguono. Si verifica inoltre un innalzamento della pressione vascolare al livello tale da causare vertigini, disorientamento e svenimenti in alcuni soggetti.

Questa la rende inadatta a soggetti ipertesi, con patologie cardiovascolari o problemi di ritorno venoso. In questo caso è meglio seguire una respirazione normale limitando il più possibile le fasi di apnea all’interno degli esercizi.

Per i soggetti senza alcun problema di salute possiamo fare essenzialmente 2 scelte a seconda del tipo di lavoro che dobbiamo fare:

  • Dalle 6 ripetizioni in giù è ideale utilizzare la respirazione da “powerlifting”, che ci permetterà di caricare maggiormente in modo più sicuro;
  • Dalle 6/8 ripetizioni in su è meglio inspirare durante la discesa ed espirare una volta superato il punto difficile perché ci permette di recuperare meglio all’interno della serie. Difficilmente con la manovra da powerlifting si riesce a fare un numero così alto di ripetizioni senza doversi fermare a lungo per riprendere fiato respirando normalmente. L’esercizio sarà comunque sicuro perché dovrete necessariamente usare pesi per dare questo tipo di stimolo.

Alcuni studi hanno dimostrato che questa azione permette di ridurre fino al 50% la pressione che agisce a livello del disco intervertebrale T12-L1 e del 30% a livello del disco L5-S1.

Nel sollevamento pesi, nel bodybuilding, o negli esercizi in cui il carico agisce prevalentemente sui muscoli spinali e sulle vertebre lombari (squat, mezzi stacchi, rematori a busto flesso ecc). occorre dunque ricordare di non applicare i normali consigli sulla respirazione.
Espirare durante la fase di contrazione iniziale avrebbe invece l’effetto opposto ed aumenterebbe considerevolmente il rischio di erniazioni discali ed altre lesioni della colonna.

Questa manovra può dunque essere potenzialmente molto dannosa per chi soffre di problemi cardiaci e/o circolatori (ipertesi, infartuati, diabetici in stadio avanzato della malattia ecc.). In questo caso gli esercizi sopra elencati vanno assolutamente evitati; si cercherà invece di migliorare la tecnica di sollevamento (ginocchia piegate e busto eretto) associandola ad esercizi di controllo posturale che possono avere effetti benefici nella vita di tutti i giorni.

Riferimenti Bibliografici
Braunwald E., et al – Esame Obiettivo del Cuore e della Circolazione – 2007;

Ribeiro A.L., et al – The Valsalva Maneuver in Chagas Disease Patients Without Cardiopathy – 2010;

Smith G., et al – Use of the Valsalva Manoeuvre in the Prehospital Setting: a Eeview of the Literature – 2009;

A cura di
Dott. Gianmaria Celia e Dott.ssa Marta Doria

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