Per postura intendiamo “la posizione ottimale, mantenuta con carattere automatico e spontaneo, di un organismo vivente in perfetta armonia con la forza gravitazionale e predisposto a passare dallo stato di quiete allo stato di moto”.
Secondo Calliet, la postura è espressione somatica di emozioni, impulsi e regressioni; ognuno riflette inconsciamente nell’atteggiamento esteriore la propria condizione interiore, la propria personalità, pertanto è considerata una vera e propria forma di linguaggio in quanto ognuno si muove così come si sente: ad esempio una persona stanca e avvilita presenta le spalle cadenti, il dorso incurvato e il collo depresso. La postura esprime ciò che prova un organismo nella situazione attuale quale esso la vive.
La nostra concezione considera la postura come la risultante di 3 aspetti fondamentali: quello anatomico-meccanico, quello neuromuscolare-neurofisiologico e quello psicomotorio, ovvero i 3 aspetti del movimento.
Il fattore cardinale della postura è il tono muscolare, espressione delle emozioni e degli atteggiamenti. Una volta acquisita. La stazione eretta, 3 fattori influiscono sulla postura:
- I fattori ereditari e familiari;
- La malattia;
- La reattività psicofisica emozionale, le abitudini, l’esercizio fisico.
Le contrazioni equilibratici della postura vengono indotte dalla forza di gravità. Un equilibrio si dice meccanicamente economico quando richiede uno sforzo minimo per essere stabilito e mantenuto.
Meccanismo di regolazione della postura
Il SNC regola il movimento attraverso schemi motori o patterns in cui le ossa, le articolazioni e i muscoli rivestono il ruolo di esecutori meccanici. I patterns, considerati schemi motori geneticamente determinati e quindi patrimonio innato del soggetto perché caratteristici della specie e iscritti nelle sue cellule o gruppi di cellule nervose privi di funzione.
Il complesso apparato che controlla l’assetto posturale, sia in condizioni statiche che dinamiche, può essere schematizzato secondo un sistema automatico di controllo a molti anelli.
Blocco 1 – Vi sono raggruppati i centri superiori comprendenti il cervello, cervelletto e il tronco encefalico. Ad essi arrivano le informazioni provenienti dai fusi neuromuscolari, dagli organi tendinei di Golgi, nonché, dalla retina, cute e dal labirinto.
Blocco 2 – È rappresentato dagli interneuroni, dai motoneuroni alfa e gamma, contenuti nel midollo spinale. I segnali diretti ai motoneuroni, modificando la lunghezza del muscolo, possono dare inizio al movimento.
I motoneuroni alfa, mediante i suoi segnali di controllo, innervando la muscolatura extrafusale, eccitano direttamente il muscolo e ne determinano la forza e la velocità di contrazione. Sono quindi sensori di forza.
I motoneuroni gamma, più piccoli dei primi, sono sensori di allungamento e provvedono alla innervazione intrafusale determinando la contrazione delle fibre contenute nella parti distali dei fusi neuromuscolari. I segnali di controllo gamma prima devono eccitare i fusi che poi, per via riflessa, attivano i motoneuroni alfa ed il muscolo.
Blocco 3 – Comprende il muscolo, ma vi possono essere contenuti anche i fattori che ne influenzano la risposta contrattile, cioè la forza ed il carico.
Blocco 4 – Comprende i fusi neuromuscolari, ma vi possono essere contenuti anche gli organi tendinei di Golgi, il labirinto, la retina e la cute in quanto sono tutti recettori che possono influenzare la postura. Vengono distinti in propriocettori e vi appartengono i fusi neuromuscolari, gli organi muscolo tendinei di Golgi e il labirinto, ed esterocettori e vi appartengono i recettori cutanei e la retina.
I fusi neuromuscolari, situati nel ventre del muscolo, vengono allungati ogni qual volta si allunga il muscolo.
Gli organi muscolo tendinei di Golgi sono invece dei trasduttori fisiologici che misurano la forza di contrazione muscolare.
Assumere una postura scorretta, può compromettere sia funzioni organiche e sia l’aspetto motorio del soggetto, condizionando negativamente anche l’aspetto psicologico e relazionale.
L’assunzione e il mantenimento di determinate posture, di cui siamo a volte inconsapevoli, dipendono non solo da fattori neuromuscolari come il controllo del tono e la presenza di un certo trofismo delle fibre muscolari, ma anche da fattori psicoemotivi e sociali, a testimonianza del fatto che ogni situazione statica o dinamica del nostro corpo, rispecchi l’unità psicofisica dell’essere umano.
A cura di
Dott. Gianmaria Celia e Dott.ssa Marta Doria
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