Termoregolazione: come il corpo si adatta durante lo sport

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Termoregolazione nello sport: come il corpo si adatta al caldo e al freddo per proteggere la salute

Sai cosa succede al tuo corpo quando ti alleni al caldo o al freddo? La termoregolazione è un meccanismo fisiologico fondamentale per il mantenimento della salute durante l’attività fisica. In questo articolo esploreremo come l’organismo risponde agli sbalzi termici, quale ruolo svolge l’ipotalamo, perché sudare non significa dimagrire e come gestire correttamente l’allenamento in condizioni climatiche estreme. Se sei uno sportivo, un insegnante o un appassionato di fisiologia, questo approfondimento fa per te.

l corpo umano è una macchina straordinaria, in grado di adattarsi a situazioni molto diverse tra loro pur di garantire l’equilibrio interno, un concetto che in fisiologia prende il nome di omeostasi. Quando ci alleniamo, soprattutto in ambienti molto caldi o freddi, l’organismo mette in atto una serie di meccanismi complessi per proteggersi e mantenere stabile la propria temperatura interna.

Il ruolo dell’omeostasi nell’attività fisica

L’omeostasi rappresenta la capacità dell’organismo di mantenere costanti alcune variabili fisiologiche fondamentali, come la temperatura corporea, la pressione arteriosa, il pH del sangue, nonostante i cambiamenti ambientali e interni. Durante l’attività fisica, soprattutto intensa, questo equilibrio viene messo a dura prova: il muscolo lavora, produce calore, e l’intero sistema deve adattarsi rapidamente per evitare danni.

Quando ci si allena in condizioni estreme, come un clima torrido o una temperatura molto bassa, il sistema di regolazione della temperatura può diventare inefficiente, mettendo in pericolo la salute dell’atleta.

La temperatura corporea durante l’esercizio

In condizioni di riposo, la temperatura interna dell’essere umano si mantiene intorno ai 37°C. Tuttavia, durante l’esercizio fisico, la produzione di calore aumenta notevolmente. Nei casi di sforzo intenso, la temperatura interna può superare i 40°C, mentre quella dei muscoli può raggiungere i 42°C.

Questo incremento non è privo di conseguenze: un aumento eccessivo della temperatura interna può interferire con le funzioni del sistema nervoso centrale, ridurre la coordinazione, aumentare la percezione della fatica e compromettere la prestazione. Se non viene disperso in tempo, il calore in eccesso può addirittura portare a situazioni critiche come il colpo di calore.

Come funziona la termoregolazione

La termoregolazione è controllata da una struttura del cervello chiamata ipotalamo, una sorta di “termostato” interno che riceve informazioni dalla periferia del corpo tramite specifici recettori termici. Quando questi recettori rilevano un aumento o una diminuzione della temperatura, inviano segnali all’ipotalamo, che attiva una serie di risposte fisiologiche:

  • Vasodilatazione cutanea per favorire la dispersione del calore;
  • Sudorazione come mezzo principale di raffreddamento;
  • Brividi e vasocostrizione in caso di freddo per conservare il calore.

Il sudore non basta: l’evaporazione è la chiave

Spesso si pensa che più si suda, più si dimagrisce. In realtà, la sudorazione è efficace solo se il sudore evapora dalla pelle. Quando il sudore cola senza evaporare – come accade quando si indossano indumenti troppo pesanti o fasce per “sudare di più” – il raffreddamento è minimo o addirittura nullo.

In questi casi, il rischio non è solo l’inefficacia della strategia, ma anche disidratazione, ipertermia e calo della performance. Il corpo, infatti, perde liquidi preziosi senza ottenere il beneficio termoregolatore.

Indossare vestiti termici o fascianti con lo scopo di perdere peso è quindi una pratica sconsigliata: ciò che si perde è solo acqua, non massa grassa. E l’organismo, al contrario, viene messo in difficoltà nella sua capacità di mantenersi fresco.

Attività fisica in ambienti estremi: cosa considerare

Allenarsi in condizioni ambientali particolarmente calde o fredde richiede attenzione e consapevolezza. In estate è bene:

  • Allenarsi nelle ore più fresche;
  • Idratarsi costantemente;
  • Evitare indumenti troppo coprenti.

In inverno, invece, è importante:

  • Vestirsi a strati per regolare il calore;
  • Riscaldarsi adeguatamente prima dello sforzo;
  • Proteggere le estremità (mani, piedi, orecchie).

In ogni caso, ascoltare i segnali del proprio corpo è fondamentale per evitare condizioni come ipotermia, ipertermia, disidratazione o crampi da calore.

Conclusioni

La termoregolazione è un processo fisiologico vitale, in grado di garantire prestazioni ottimali solo quando è ben supportato da comportamenti corretti. Conoscere come funziona il nostro corpo ci permette di allenarci in sicurezza, evitare errori comuni e rispettare i nostri limiti fisiologici.

La prossima volta che ti alleni sotto il sole cocente o al freddo pungente, ricorda: non è il sudore a farti dimagrire, ma il bilancio energetico. E se il tuo corpo non riesce a smaltire il calore, è lui a pagare il prezzo.

Riferimenti Bibliografici

  • Guyton, A. C., et al.Trattato di fisiologia medica. Elsevier – 2016
  • Wilmore, J. H., et al.Physiology of Sport and Exercise. Human Kinetics – 2005

A cura di
Dott.ssa Marta Doria

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