Dall’ambiente l’uomo riceve innumerevoli stimoli sensoriali ai quali deve adattarsi rispondendo attraverso il proprio corpo, con l’assunzione di posture o atteggiamenti o con l’esecuzione di movimenti. Ogni risposta di adattamento che avviene senza il controllo della coscienza o senza l’intervento della volontà, prende il nome di “azione riflessa”.
Quando si percepisce uno stimolo sensoriale, l’impulso nervoso, attraverso una fibra, raggiunge il nevrasse e qui si trasmette, attraverso la sinapsi, ad un’altra cellula nervosa, la quale a sua volta lo porta di nuovo alla periferia. Si potrà avere, quindi, un’azione riflessa quando l’impulso percorre almeno 2 neuroni, uno che dalla periferia lo porta al centro (cioè al SNC) e l’altro che dal centro lo riporta alla periferia; questo sistema di neuroni, che costituisce la base anatomica dell’azione riflessa, viene chiamato arco riflesso.
Ogni variazione dell’ambiente, sia esso interno o esterno all’organismo, può indurre nell’individuo una rapida modificazione, che gli permette di adeguarsi al meglio alla nuova condizione creatasi e soprattutto di non riceverne danno (F. Casolo et al. 2002).
Un arco riflesso inizia a livello di un recettore e termina in periferia su un organo effettore, come un muscolo o una cellula ghiandolare.
Le 5 tappe coinvolte in un riflesso nervoso sono:
- Stadio 1: arrivo di uno stimolo e attivazione di un recettore. Ogni recettore ha un caratteristico range di sensibilità;
- Stadio 2: trasmissione dell’informazione al SNC. L’informazione viene trasmessa sotto forma di potenziale d’azione lungo una fibra afferente. In questo caso, l’assone conduce i potenziali d’azione al midollo spinale attraverso la radice dorsale;
- Stadio 3: elaborazione dell’informazione. Questa inizia quando un neurotrasmettitore rilasciato da un terminale sinaptico di un neurone sensitivo raggiunge la membrana post sinaptica di un motoneurone o di un interneuroni. Nei riflessi semplici, l’elaborazione è eseguita da un motoneurone che controlla effettori periferici. I riflessi più articolati, diversi raggruppamenti di interneuroni sono interposti tra i neuroni sensitivi e motori e avviene un’elaborazione sia in serie che in parallelo. L’obiettivo dell’elaborazione di questa informazione è la selezione di un’appropriata risposta motoria attraverso l’attivazione di motoneuroni specifici;
- Stadio 4: attivazione di un motoneurone. Una volta raggiunto il livello soglia, l’assone di un motoneurone conduce un potenziale d’azione verso la periferia tramite la radice ventrale del nervo spinale;
- Stadio 5: risposta di un effettore periferico. L’attivazione di un motoneurone porta alla risposta di parte di un effettore periferico, come un muscolo scheletrico o una ghiandola. In generale, questa risposta è mirata a rimuovere o contrastare lo stimolo originario. I riflessi giocano un ruolo importante nell’opporsi a cambiamenti potenzialmente dannosi provenienti dagli ambienti interno o esterno.
Nella pratica dello Sport è importante sapere quali siano i recettori, cioè i sensi, che partecipano all’afferenza e alla reafferenza motoria.
Parliamo in questo caso di analizzatori, intendendo ogni sistema parziale del sistema sensoriale, cioè di tutto il settore della ricezione e del trattamento delle informazioni sensoriali che riceve, traduce in un altro codice, inoltra ed elabora le informazioni.
Il sistema sensoriale si articola in più vie di informazione che ci rendono coscienti su ciò che avviene all’interno, sulla superficie e all’esterno del nostro corpo.
Tali vie sono indispensabili non solo per programmare il movimento, ma anche per aiutarci a coordinarlo e a controllarlo mentre lo eseguiamo.
Riferimenti Bibliografici
Bear, Barry, Paradiso – Esplorando il Cervello – Masson, Milano – 1999;
Bombardieri E. – Appunti di Fisiologia Generale ed Applicata – CUSL, Milano – 1998;
Di Blasio A. – De Sanctis M. – Gallina S. – Ripari P.J. – Sports Med Phys Fitness – 2009;
A cura di
Dott. Gianmaria Celia e Dott.ssa Marta Doria
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