Addio alle lezioni di ginnastica improvvisate. Nelle scuole primarie di Firenze, a partire da Gennaio, l’ora di attività motoria non sarà più lasciata alla buona volontà delle maestre di italiano o matematica. Nelle palestre degli istituti approderanno professionisti Laureati in Scienze motorie che, una volta alla settimana, coinvolgeranno i bambini nelle discipline più diverse: dalla pallavolo alla pallacanestro, dal ping pong alla danza, passando anche i giochi pensati per favorire il movimento.

Una vera rivoluzione se si pensa che oggi, alle elementari, non esiste ancora la figura specifica dell’insegnante di educazione motoria, ma tutto è affidato al fai da te. La proposta per cambiare le cose esiste già a livello nazionale, ma in attesa che il provvedimento normativo promosso dalla sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali venga approvato, il Comune ha fatto un salto in avanti approfittando di una parte dei fondi europei del React-Eu per dar vita a questa sperimentazione. Il progetto, reso possibile grazie all’accordo sottoscritto con l’ufficio scolastico regionale della Toscana, si chiama “Gioco-Sport” ed è rivolto, per questo anno scolastico e per il prossimo, a ben 430 classi per un totale di oltre ottomila alunni.


A beneficiarne saranno soprattutto gli studenti delle terze elementari, perché per le prime e le seconde, così come per le quarte e le quinte, esistono già e iniziative promosse dal Ministero dell’Istruzione (Sport in classe) e dal CONI regionale (Compagni di banco) che in qualche modo supportano le classiche lezioni standard di educazione motoria fatte dalle insegnanti. I nuovi professionisti, che saranno reclutati tramite bando (c’è tempo fino al 9 novembre affinché società e associazioni sportive dilettantistiche, enti di promozione sportiva o federazioni sportive nazionali presentino la manifestazione d’interesse), opereranno all’interno delle scuole e durante l’orario curricolare.

A far parte del nuovo “pacchetto” di lezioni non saranno però solo le classi terze, ma anche tutte quelle classi (dalla prima alla quinta) nelle quali sono presenti bambini con disagi o disabilità. Gli istruttori non si dedicheranno al singolo bambino, come fossero docenti di sostegno, ma seguiranno l’intero gruppo mettendo a punto attività che possano far sentire tutti a proprio agio.

“Ogni anno, dopo un’Olimpiade si è sempre detto che bisognava ripartire dallo sport nelle scuole e noi l’abbiamo fatto investendo risorse per permettere ai bambini di fare attività sportiva con personale formato e qualificato, insieme alle società sportive del territorio, afferma l’assessore allo Sport di Palazzo Vecchio, Cosimo Guccione. Questo progetto può diventare un modello da replicare in altre città italiane grazie a risorse europee”.

Anche l’assessora all’Educazione Sara Funaro sottolinea l’unicità dell’iniziativa: “Faremo in modo che i bambini, in particolare quelli con bisogni speciali e disabilità, possano cominciare un processo di inclusione anche attraverso lo sport. Ai nostri alunni più fragili e vulnerabili daremo un’opportunità in più per aumentare la propria autonomia e integrazione”.

FONTE: La Repubblica

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Redazione

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