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Il muscolo gastrocnemio, chiamato anche “gemelli”, è situato anatomicamente posteriormente alla gamba. È composto da 2 ventri muscolari: il gastrocnemio laterale e quello mediale, che originano dalla parte posteriore dei rispettivi epicondili femorali. Entrambi i ventri confluiscono insieme al soleo a formare un unico tendine ovvero il Tendine d’Achille, il quale si inserisce nella faccia posteriore del calcagno. Questi nel loro insieme vengono chiamati “Tricipite della Sura”.
Insieme al muscolo soleo, è il principale responsabile della flessione plantare dei piedi (stare sulle punte) e partecipa alla flessione del ginocchio, anche se in minima parte.
Tuttavia però la sua efficienza è influenzata dal grado di flessione del ginocchio: infatti, a ginocchio flesso si troverà in una posizione sfavorevole e perderà la sua efficacia, a ginocchio esteso permetterà di trasferire alla caviglia parte della potenza del quadricipite.
Vi proponiamo 3 esercizi per lo stretching del gastrocnemio:
Esecuzione 1° esercizio: seduti per terra, con le gambe unite e allungate in avanti, mantenendo le ginocchia completamente distese, flettete l’anca fino a sentire l’allungamento nella parte posteriore delle cosce. È importante NON oltrepassare il proprio limite, fino al dolore. L’obiettivo non è quello di riuscire ad andare il più avanti possibile con le mani per toccare le punte dei piedi, ma ruotare le anche, abbastanza, da riuscire ad allungare gli ischio tibiali.
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Esecuzione 2° esercizio: posizionatevi in piedi su un rialzo (uno scalino, una spalliera) appoggiando solo la parte anteriore del piede: da qui distanziate le ginocchia. Lasciate scendere il corpo delicatamente fino a sentire una tensione sul gastrocnemio e soleo. I risultati migliori si ottengono se il peso del corpo viene scaricato dolcemente. Non piegate le ginocchia e non molleggiate per non incorrere in lesioni.
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Esecuzione 3° esercizio: in posizione retta appoggiatevi ad un supporto e spingete una gamba verso dietro. Con il ginocchio disteso appoggiate a terra tutta la pianta del piede in modo da avvertire l’allungamento nell’area del gastrocnemio. La gamba d’avanti è in posizione semiflessa e regge il peso del corpo.
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Riferimenti bibliografici
Esquerdo O. M. – “Enciclopedia dello Stretching” – 2012;
A cura di
Dott.ssa Marta Doria e Dott. Gianmaria Celia
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