Il termine asma, indica una sofferenza dell’apparato respiratorio che riduce l’apporto di ossigeno all’organismo. La Società Europea di Fisiopatologia Respiratoria la definisce “forma morbosa caratterizzata da attacchi acuti di dispnea, indotti da diversi fattori, o da esercizio fisico, che si accompagna a segni clinici di bronco-ostruzione parzialmente o totalmente reversibili nell’intervallo tra 2 attacchi”.
Il sintomo più eclatante e più noto che caratterizza l’asma bronchiale è il broncospasmo.
Le cause scatenanti possono essere di varia natura:
- Allergica, cioè dipendente da cambiamenti di stagioni, clima, temperatura;
- Morfologica o endocrina, cioè dipendente da anomalie delle fosse nasali, malformazioni toraciche o addominali;
- Infettiva, dovuta cioè ad infezioni respiratorie;
- Psicoaffettiva, determinata cioè da insufficienza emotiva.
La difficoltà respiratoria che si manifesta con la massima acutezza, è dovuta ad un broncospasmo, cioè ad un restringimento del calibro bronchiale per cui l’aria alveolare trova difficoltà alla sua espulsione. La crisi generalmente sopraggiunge nelle ore notturne.
Il trattamento chinesiologico
Lo scopo principale che si prefigge questo trattamento, è:
- Il recupero della funzione respiratoria mediante la riduzione al minimo della difficoltà respiratoria;
- Il potenziamento dell’efficienza fisica generale;
- La prevenzione e la cura dei paramorfismi;
- Il rilassamento muscolare generale.
Il nuoto è un’attività specifica da consigliare all’asmatico perché, oltre a risultare il meno asmogeno fra tutte le attività sportive, in molti casi è in grado di ridurre il broncospasmo. La capacità riconosciuta al nuoto nel migliorare l’attività respiratoria dei soggetti asmatici sembra dovuta essenzialmente:
- Al continuo esercizio respiratorio, effettuato in maniera forzata e ritmicamente controllata;
- Alla ventilazione polmonare;
- Alla continua inalazione di aria calda-umida che esercita un’azione benefica sulle vie aeree;
- Al calore dell’acqua.
Generalmente gli asmatici si distinguono in 3 gruppi:
- Soggetti sottoposti a crisi broncospastiche, ma che possono compiere attività fisica tranquillamente e senza limitazione;
- Soggetti che presentano un broncospasmo sia in condizione di riposo che in occasione di attività fisica;
- Soggetti allergici, ma non asmatici, che sviluppano sintomatologia asmatica solo ed esclusivamente con l’esercizio fisico.
Asma e attività sportiva
Per i soggetti asmatici le attività sportive più indicate, sono rappresentate da nuoto, pallanuoto, pallacanestro, pallavolo, baseball, cioè giochi di squadra che consentono momenti di fasi di lavoro alternati da pause.
Basso potere asmogeno hanno dimostrato sia tennis, kajak e canoa, che le attività di destrezza come, scherma, ginnastica e sci di fondo.
Riferimenti bibliografici
Tribastone F. et al – Educazione Motoria Preventiva e Compensativa – 2001;
A cura di
Dott. Gianmaria Celia e Dott.ssa Marta Doria
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