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In generale l’apprendimento è il processo attraverso il quale si acquisiscono conoscenze circa il mondo circostante, è il mezzo grazie al quale l’ambiente cambia il comportamento dell’uomo. L’area dove viene facilitata l’acquisizione dell’apprendimento è l’ippocampo, ovvero parte del nostro cervello, posto nella regione interna del lobo temporale. L’apprendimento lo possiamo distinguere in 2 grandi aree:


  • L’apprendimento cognitivo: ovvero quel processo in cui vengono immagazzinate, elaborate e modificate le informazioni di tipo logico-intuitive o logico-mnemoniche per poi essere messe in atto; 
  • L’apprendimento motorio: cioè un cambiamento relativamente permanente nella prestazione, conseguibile attraverso l’esperienza e la pratica, provocando una serie di modifiche a livello del Sistema Nervoso Centrale. È fondamentale distinguere tre fasi nell’apprendimento motorio:

● Fase della Coordinazione Grezza o Stadio Verbale-Cognitivo: il compito è svolto in condizioni molto favorevoli, gli errori sono molto frequenti, si ha una scarsa economia del movimento e il movimento è goffo, grezzo e scoordinato, le sensazioni motorie sono confuse e imprecise. Viene definito Stadio Verbale-Cognitivo, perché sono di fondamentale importanza i processi verbali, i quali mediano la comprensione del compito;

Fase della Coordinazione Fina o Stadio Motorio: il compito è svolto in condizioni favorevoli, l’azione diventa più precisa, costante e fluida, le sensazioni motorie sono precise, il movimento è molto meno goffo, più coordinato e soprattutto con meno errori, solo delle piccole imprecisioni. Il gesto motorio è quasi stato automatizzato, cioè eseguito senza il controllo della coscienza;

Fase della Disponibilità Variabile o Stadio Autonomo: il compito è svolto con sicurezza anche in condizioni di difficoltà, le sensazioni motorie sono esatte e precise, l’informazione cinestetica diventa raffinata, in quanto si ha maggiore capacità di controllo, il movimento è stato acquisito correttamente, è coordinato e raffinato, quindi non ci sono errori, evidenziato anche da belle linee in alcuni bambini. In questa fase si ha la completa automatizzazione dei gesti, infatti l’attenzione (definita come la direzione delle risorse mentali, verso specifici stimoli sensoriali con una capacità di dirigere limitata: ovvero non si possono considerare molti stimoli nello stesso momento, è per questo molto importante la sua selettività.), può essere distolta dall’esecuzione, a tal proposito i gesti sono svolti senza il controllo della coscienza.

Sia l’apprendimento cognitivo che l’apprendimento motorio, hanno in comune l’apprendimento percettivo: consiste in cambiamenti del sistema percettivo che ci permettono di riconoscere gli stimoli, in modo che si possa rispondere adeguatamente e rapidamente.

Nell’apprendimento, grazie alle capacità di elaborazione delle informazioni, quest’ultime diventano più rapide, economiche ed efficaci e di conseguenza anche lo sviluppo dell’apprendimento stesso.

I Percorsi psicomotori (che implicano il coinvolgimento cognitivo, emotivo e motorio) sono ottimali per facilitare e sviluppare l’apprendimento sia cognitivo, che motorio, ma non solo verranno acquisite e automatizzate capacità e successivamente abilità cognitivo-motorie. Ovviamente il tutto deve essere molto graduale e soprattutto devono essere praticate attività specifiche per ogni tipo di individuo, sottolineando l’essenzialità di un lavoro di tipo tassonomico, di solito dal generale al particolare. Quindi è importante che i bambini sin da piccoli cominciano a praticare una disciplina propedeutica come: “la Psicomotricità”.

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A cura di
Dott.ssa Maria Cugliari

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