Molto spesso, nel gergo comune, parliamo di tattica e strategia quasi come fossero dei sinonimi. In realtà, si tratta di due concetti ben distinti.

Secondo Kent la tattica rappresenta la direzione dettagliata e le istruzioni che controllano i movimenti o le manovre delineate per perseguire un obiettivo (ad esempio fare il punto).
La tattica è l’elemento che affianca l’apprendimento della tecnica negli sport situazionali. È un elemento predominante. Riesco ad essere tecnicamente bravo se lo sono altrettanto tatticamente.

Secondo Platonov per tattica dell’attività di gara si debbono intendere i metodi d’utilizzazione delle operazioni tecniche nelle azioni tattiche diretta a conseguire gli obiettivi della competizione, secondo le regole di gara, le caratteristiche positive e negative della preparazione ed anche delle condizioni ambientali come temperatura, terreno di gioco, ecc.
Anche i regolamenti di gara condizionano la tattica in funzione di quello che può essere il risultato in tempo reale.


Secondo Martin la tattica indica l’impiego di un sistema di piani d’azione e di alternative decisionali che permette di regolare le azioni in modo tale che sia possibile un successo sportivo ottimale.

La tattica rappresenta una prestazione di natura cognitiva. Le prestazioni tattiche traggono fondamento dalla capacità di percepire situazioni e di riconoscerne il significato, al fine di reagire con adeguate azioni tecnico-motorie. Bisogna continuamente studiare l’avversario, trovare modalità che mi portano a raggiungere un risultato.
I processi cognitivi sono dettati dalla sensazione e della percezione, elementi legati all’attenzione. L’elemento percettivo essenziale è la vista. L’atleta percepisce i movimenti lenti e gli spostamenti veloci, proprio per questo questa capacità è anche definibile come una prestazione cognitiva.
La tattica negli sport situazionali è basata su:

  • Capacità cognitiva;
  • Abilità tecniche;
  • Capacità psico-fisiche.

Le principali azioni tattiche sono:

  • Controllo dei parametri cinematici e dinamici del movimento: esempio ginnastica artistica, pattinaggio di figura, tuffi, ginnastica ritmica e forme di taekwondo;
  • Controllo dei parametri dinamici del movimento: esempio canottaggio, atletica, pesistica, nuoto ecc;
  • Controllo della variabilità dell’azione con scelta costante dei metodi di soluzione dei compiti tattici: un esempio sono la scherma, giochi sportivi, pugilato.

La capacità di controllo, direzione, regolazione del movimento sono le principali azioni tattiche.

Il senso della gara è determinato da:

  • Capacità sensoriali: capacità di orientamento, capacità di controllo, capacità di differenziazione;
  • Conoscenze strategico tattiche: conoscenza delle regole di gara e di quelle strategiche o tattiche. Conoscenza delle condizioni della situazione della sua regolazione.
  • Capacità intellettuali: capacità di pensiero strategico tattico, capacità di anticipazione, capacità di presa di decisione.

La costruzione rappresenta la base: bisogna infatti lavorare dall’età infantile sui processi cognitivi affinché l’atleta riesca ad immaginare il suo corpo, in condizioni vantaggiose. In età infantile devo costruire tutti gli elementi basilari attraverso il gioco. La specializzazione è altrettanta importante in quanto costruisco degli elementi che hanno una specificità: creo così un’atleta cognitivo.
Nella costruzione bisogna immaginare il movimento successivo, bisogna rappresentarlo. (condizione tattica). Vi è un processo cognitivo di immaginazione.
Il prodotto finito è rappresentato dal controllo della variabilità dell’azione, ovvero l’azione tattica. 

La preparazione strategico-tattica
La strategia, invece, contrariamente dalla tattica rappresenta una formulazione di un piano di azione.
La condizione tattica mi può stravolgere il piano strategico, ma se parliamo di un’atleta cognitivo, quindi bravo tatticamente, troverà una soluzione. L’agire strategico-tattico si esprime nella descrizione, condizione, l’organizzazione, e la pianificazione di gioco, di gara e di allenamento, o di tecniche adeguate alle situazioni.

La strategia rappresenta il piano e/o l’unione flessibile di più piani basati sulla coordinazione degli sforzi, armonizzati con i movimenti relativi, che hanno lo scopo di superare gli avversari e ottenere la vittoria.
La tattica è quella capacità che si basa nell’intenzione situazione del momento, e quindi è praticamente impossibile prepararla a priori.

Quindi, si pianificano i piani strategici però poi la componente tattica porta a variare in base all’ intuizione situazionale del momento.

A cura di
Dott.ssa Marta Doria e Dott. Gianmaria Celia

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