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Questo test serve per misurare la potenza alattacida esplosiva ed esplosivo-elastica degli arti inferiori. Il test di Sargent (SJT), fu ideato nel 1921. È utilizzato in campo sportivo per testare velocisti, saltatori, giocatori di basket, di pallavolo o per fare un primo screening a costo zero.


Il test può essere interpretato in 2 modi:

  • Differenza fra il punto più alto raggiunto da un soggetto con la mano estesa in alto;
  • Il punto che il soggetto raggiunge in seguito a un salto verticale in alto.

I soggetti devono scaldarsi molto bene prima di iniziare la prova, e molto probabilmente il miglior risultato lo ottengono dopo qualche salto intervallato da un buon riposo.

Protocollo di esecuzione

Per eseguire questo test è’ necessario disporre di una parete con metro per il rilevamento dei dati. Ci si posiziona a fianco della parete e si porta la mano più vicina a essa a toccare il punto più alto raggiungibile con le dita: questo sarà l’altezza 1 di partenza.

Rimanendo sul posto si effettua un salto verso l’alto cercando di raggiungere il punto più alto possibile della parete con la stessa mano: questa sarà l’altezza 2.

Successivamente si calcola la differenza tra l’altezza 2 e l’altezza 1. Per una maggiore attendibilità si può prendere il valore medio su 3 salti.

Le varianti nel Sargent Test

Quando si decide di valutare l’atleta si può decidere di far eseguire il test in 3 modi:

  • Con pre-caricamento sugli arti inferiori e immediata spinta verso l’alto con slancio degli arti superiori;
  • Con pre-caricamento sugli arti inferiori e immediata spinta verso l’alto senza slancio degli arti superiori (distesi sopra la testa pronti per raggiungere il punto più alto);
  • Con piegamento sugli arti inferiori (cosce parallele al suolo o Squat Jump position) e da questa posizione senza scendere ulteriormente effettuare la spinta verso l’alto (arti superiori estesi sopra la testa).

Per valutare la potenza esplosiva elastica globale il salto viene effettuato con pre-caricamento sugli arti inferiori e immediata spinta verso l’alto con slancio degli arti superiori (con oscillazione dall’avanti alto al dietro basso e di nuovo passando avanti verso l’alto).

Per valutare la potenza esplosiva elastica degli arti inferiori il salto viene effettuato con pre-caricamento sugli arti inferiori e immediata spinta verso l’alto senza slancio degli arti superiori (i quali possono essere tenuti distesi sopra la testa pronti per raggiungere il punto più alto).

Per valutare invece la potenza esplosiva degli arti inferiori, si effettua un piegamento sugli arti inferiori (raggiungendo come parametro di paragone comune una postura replicabile da tutti, per esempio con coscia parallela al suolo) e da questa posizione senza scendere ulteriormente effettuare la spinta verso l’alto, mantenendo gli arti superiori estesi sopra la testa pronti per raggiungere il punto più alto.

Analisi dei risultati

L’analisi dei risultati di questo test permette di stabilire la forza esplosiva elastica degli arti inferiori dell’atleta e, se riferita a test precedenti, è in grado di dare una stima dei miglioramenti o peggioramenti della prestazione.

A prescindere dalla valutazione fisiologica del test, questo ha un’interpretazione statistica molto interessante. Se si considerano 2 campioni abbastanza ampi di soggetti sportivi maschi e femmine di 16 anni e si effettua il test si rileva che la differenza fra i sessi è del 20% circa in linea con i valori dei primati del salto in lungo maschile e femminile; in altri termini, fissato un valore (per esempio 1,50 cm per le femmine e 1,80 cm per maschi), la percentuale che supera tale valore è la stessa nei due sessi.

La stessa cosa avviene nella popolazione dei sedentari di tale età.

Se si esaminano invece 2 campioni di soggetti di 40 anni per avere una parità percentuale occorre ampliare di molto il divario, ben oltre il 20% (per esempio con un metro e mezzo per gli uomini è del 42%). Ciò originariamente era stato espresso come prova del fatto che la potenza alattacida diminuisse con l’età in misura maggiore nella donna. Ma nessun’altra ricerca ha dimostrato però questa tesi.

Alcune formule

  • Formula Lewis= Potenza = v4.9 x peso corporeo (kg) x vAltezza salto (m) x 9.81
  • Formula di Harman= Picco di potenza (W) = 61.9 x distanza coperta (cm) + 36.0 x peso corporeo (kg) + 1,822 – Potenza media (W) = 21.2 x distanza coperta (cm) + 23.0 x peso corporeo (kg) – 1,393
  • Formula di Sayers= Picco di potenza (W) = 60.7 x distanza coperta (cm) + 45.3 x peso corporeo (kg) – 2055
  • Formula di Johnson & Bahamonde Formula (questa formula è stata studiata per il salto con contromovimento) = Picco di potenza (W) = 78.6 x distanza coperta (cm) + 60.3 x peso corporeo (kg) – 15.3 x statura dell’atleta (cm) – 1,308 – Potenza media (W) = 43.8 x distanza coperta (cm) + 32.7 x peso corporeo (kg) – 16.8 x statura dell’atleta (cm) + 431

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Riferimenti Bibliografici
De Salles P., et al – Validity and Reproducibility of the Sargent Jump Test in the Assessment of Explosive Strength in Soccer Players – 2012;

Harman E.A., et al – Estimation of Human Power Output From Vertical Jump. Journal of Applied Sport Science Research – 1991;

Johnson D.L., et al – Power Output Estimate in University Athletes. Journal of Strength and Conditioning Research – 1996;

Keir P.J., et al – Technical-Methodological Report: A Nomogram for Peak Leg Power Output in the Vertical Jump, The Journal of Strength and Conditioning Research – 2003;

A cura di
Dott. Gianmaria Celia e Dott.ssa Marta Doria

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