Nello sport, la preparazione è fondamentale. Ma da sola non basta per ottenere risultati. Senza un atteggiamento consapevole, positivo e determinato, vincere è molto difficile. Lo stesso discorso vale per la vita di tutti i giorni. Se studiate una lingua per ottenere una promozione o viaggiare, ma non avete chiaro come raggiungere l’obiettivo o avete paura di fallire, il rischio che lasciate perdere o non otteniate quello che volete è elevato.
Per riuscire a dare il meglio (in ogni situazione) e superare i blocchi e i limiti che vi impediscono di essere pienamente realizzati, dovete allenare la mente.
Il mental coach è il professionista che può aiutarvi a capirlo.
Il mental coach, è una guida che ci ispira e stimola ad agire per realizzare il nostro fato. Naturalmente il modo in cui lo fa è strettamente legato al suo percorso, alle sue qualità, alle sue competenze. Certo, però, è che il mental coach non è un motivatore e basta.
Questa figura vi guida a sperimentare nuove prospettive, a instaurare un self talk positivo ed efficace, ad affrontare e rimuovere gli autosabotaggi e le false credenze che bloccano il vostro percorso di crescita e affermazione di voi stessi e che vi impediscono di essere felici. Attraverso il dialogo e una serie di tecniche specifiche, il mental coach vi aiuta a fare emergere il meglio di voi, ad acquisire fiducia nei vostri mezzi, ad accogliere la responsabilità delle vostre azioni e a diventare autonomi e proattivi.
Se la nostra mente è debole, noi cederemo. Se la nostra mente è forte, saremo forti anche nella sconfitta. Una mente forte non ci permette di ottenere tutto quello che vogliamo, ma ci permette di accettarlo, nonostante non l’abbiamo ancora ottenuto. Ci permette di difenderlo e realizzarci in esso.
Osho diceva che: “siamo eccessivamente sbilanciati nel pensiero, non a caso più è occidentalizzata una società più sono diffusi i disturbi nevrotici.
Per questa ragione Osho consiglia di praticare la fatica fisica, il lavoro, l’esercizio sportivo perché ha una grande importanza e utilità: più siamo coinvolti in un esercizio e più la consapevolezza diventa centrata, cominciando a scendere dalla mente. Esiste una sapienza del corpo e la fatica fisica è essenziale per risvegliare l’intero essere e per la stessa agilità della mente. Poiché, nella vita, il desiderio da solo non è sufficiente, ma sono necessari anche la determinazione e lo sforzo.
Il mental coach, dunque, è chi ci accompagna nel viaggio interiore, nell’esplorazione delle nostre risorse cognitive, emotive, fisiche.
Ma cosa fa il mental coach?
Il mental coach è una figura professionale focalizzata sul miglioramento delle performance. In altre parole, lavora sulla definizione degli obiettivi e del percorso per raggiungerli. Il mental coach non dà risposte e non offre soluzioni, ma vi aiuta ad acquisire consapevolezza di voi, dei vostri desideri e delle vostre capacità e a sviluppare e potenziare queste ultime.
Se non siete davvero motivati, apprenderete e interiorizzerete la teoria, ma farete fatica a metterla in pratica o non ci proverete neanche. Ma se avete realmente la volontà di mettervi in gioco, il mental coach vi aiuterà a raggiungere il benessere emotivo e a vivere appieno la vostra vita.
A chi è utile il mental coach?
L’attività di “allenare la mente” è utile a tutti. Il mental coach guida a prendere coscienza di sé, a chiarire obiettivi e strategie per raggiungerli, a superare i limiti e ad attivare e sviluppare le potenzialità. In altre parole, a migliorare come persone e come professionisti.
Se siete dei manager o occupate una posizione strategica all’interno di un’azienda, il mental coach può aiutarvi a diventare dei leader di successo.
Cerchiamo di vedere le cose da un punto di vista diverso:
- Gestire lo stress;
- Gestire le emozioni negative;
- Comunicare in modo efficace;
- Disinnescare e risolvere i conflitti;
- Sapere motivare le persone.
Sono tutte caratteristiche di un buon capo, che possono essere sviluppate con l’allenamento della mente.
Scegliere di seguire un percorso di mental coaching può esservi utile pure se praticate un’attività o disciplina sportiva (nel mondo dello sport agonistico e professionistico è una figura affermata e sempre più diffusa a ogni livello) o se aspirate a mettere in atto un miglioramento personale. In quest’ultimo caso, allenare la mente assume le sembianze di un vero e proprio training per realizzare voi stessi e i vostri sogni e raggiungere la felicità.
Le prestazioni di un atleta sono determinate da 4 componenti:
Alla preparazione atletica ci pensano i preparatori atletici, medici e nutrizionisti, alla preparazione tattica e a quella tecnica badano allenatore, viceallenatore, ecc… Rimane una casella vuota: la preparazione mentale. Chi se ne occupa?
Per vari motivi; innanzitutto è raro che un allenatore abbia le competenze necessarie a svolgere un lavoro di supporto mentale; in secondo luogo un allenatore ha a che fare con oltre venti elementi e il suo tempo è cannibalizzato da moduli, palle inattive, studio degli avversari e scelte di formazione.
Tutti parlano dell’importanza dell’aspetto mentale nello sport (quante volte abbiamo sentito frasi come: “è un problema psicologico”, “avesse avuto un’altra testa chissà dove sarebbe arrivato”, “non ha la mentalità vincente”) eppure anche le principali società professionistiche sono ben lungi dall’attribuirgli la giusta importanza.
E invece no: la mente è il centro di tutto, senza la giusta solidità anche l’atleta più dotato tecnicamente e fisicamente è destinato a esprimere la metà del suo potenziale e a una carriera da incompiuto.
Quali sono i requisiti di un buon mental coach?
Prima di scegliere un mental coach, sommergilo di domande. La capacità manipolativa di alcuni personaggi è straordinaria, soprattutto quando si tratta di acquisire un nuovo cliente. È bene porre paletti utili a rassicurarti sulla serietà di chi hai di fronte.
Quali? Innanzitutto, che sia un coach professionista. In questo senso fare parte di un’associazione giuridicamente riconosciuta è sinonimo di serietà. Segnalo l’International Coach Federation (ICF), la più antica e grande associazione di coach professionisti del mondo con ventimila associati in oltre cento paesi.
Un altro requisito fondamentale è rappresentato dalla laurea. Il coaching è una professione dell’intelletto e, come tale, richiede una preparazione lunga e articolata.
È necessario che un mental coach sia un esperto di sport? No, l’esperto sei tu; il coach non si occupa di diagonali e ripartenze, il suo compito è di fornirti gli strumenti giusti per elaborare e identificare i tuoi obiettivi, rafforzare la tua efficacia e migliorare le prestazioni. Non è necessario che sia un esperto di quello specifico sport, ma una buona conoscenza della materia è d’aiuto e facilita la relazione con il calciatore.
Riferimenti Bibliografici
Brugnoli M.P. – Tecniche di Mental Training nello Sport. Vincere la Tensione, Aumentare la Concentrazione e la Performance Agonistica – 2012;
Santiglia G. – La Prestazione Vincente nel Tennis e nella Vita – 2018;
Bounous G., et al – Nella stanza del mental coach – 2016;
A cura di
Dott. Gianmaria Celia e Dott.ssa Marta Doria
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