Insieme al quadricipite, i muscoli posteriori della coscia e i polpacci, c’è un altro muscolo che è importante nella corsa: il diaframma. Questo muscolo respiratorio aiuta ad espandere i polmoni per portare ossigeno di cui hanno bisogno i muscoli per creare energia.
Allenare il diaframma è dunque una priorità per raggiungere il miglior ritmo di corsa possibile.
La respirazione diaframmatica, o addominale, permette di introdurre nel corpo la quantità massima di ossigeno. La respirazione toracica, a differenza, utilizza solo la parte alta dei polmoni e l’aria che viene inspirata rimane nei polmoni solo per poco tempo, impedendo il ricambio totale e riducendo l’apporto di ossigeno: questo modo di respirare è spesso la ragione per cui durante la corsa sopraggiunge il dolore al fianco. La respirazione diaframmatica è molto più efficiente perché sfrutta tutta la capacità dei polmoni e l’aria che si inspira viene veicolata nella parte bassa dei polmoni e ci resta più a lungo, permettendo un’introduzione maggiore di ossigeno.
La respirazione a cui tutti siamo abituati durante le normali attività quotidiane è quella toracica, quella, cioè, in cui è la parte alta dei polmoni a riempirsi di aria. Durante la corsa, però, la respirazione quasi automaticamente diventa diaframmatica, cioè “di pancia”, e questo è un bene, perché questo tipo di respirazione sfrutta tutta la capacità polmonare e permette di aumentare la quantità di ossigeno introdotta.
Anche se una corsa costante rafforza i muscoli della respirazione, è comunque importante andare ad allenarli.
Quali sono i segnali che non stai usando correttamente il diaframma?
Un segno di difficoltà respiratoria è ansimare, ma anche rigidità o dolore al collo o alla schiena, spalle che si alzano e si abbassano, rotazione asimmetrica nel busto e dorso arcuato.
A cura di
Dott.ssa Marta Doria e Dott. Gianmaria Celia
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